REDAZIONE PONTEDERA

Un altro impianto Bess. Ora sono già quattro: "Incontrerò a giorni il comitato di protesta"

Il sindaco Lenzi: "E’ stata scelta una porzione di territorio non adatta". Sul tavolo anche il nodo fotovoltaico che stanno interessando la zona. "Il problema è che tutto questo è stato autorizzato dal Mase".

Il comitato di protesta dei cittadini in via Postignano quando venne scoperto che sarebbe nato il primo grande impianto di accumulo di energia green

Il comitato di protesta dei cittadini in via Postignano quando venne scoperto che sarebbe nato il primo grande impianto di accumulo di energia green

Non tre. Ma addirittura quattro. Gli impianti Bess, le mega distese di batterie di accumulo di energia green, spuntano come funghi sulle colline pisane. Due, appunto, saranno ad Acciaiolo, uno a destra ed uno a sinistra della centrale. Gli altri due, come noto, nasceranno nella zona di via Postignano, Un quadro di fronte a quale è nato un comitato spontaneo di cittadini per protestare contro quello che viene definito lo "scempio paesaggistico di uno degli spicchi più belli dell territorio".

Nel mirino del comitato anche le ripercussioni di tutto questo sul valore degli immobili e sulla vivibilità dell’ambiente. Il sindaco Alberto Lenzi incontrerà il comitato dopo il 20 agosto e conferma che "gli impianti autorizzati sono già saliti a quattro". La posizione dell’amministrazione resta netta: "Come i cittadini stessi riteniamo che questi impianti arrivino in una porzione di territorio non adatto – spiega –. Condividiamo le loro preoccupazioni, ma ribadiamo anche che il Comune nulla può contro queste operazioni come nulla può la Regione Toscana a cui ci siamo già rivolti: sono autorizzati dal Mase per ragioni d’interesse nazionale. Il parere del Comune, come quello della Regione, non sono vincolanti". Impianti che – da progetto – saranno uno più grande dell’altro e tutti frutto di operazioni di società diverse: il primo è stato progettato da Fotowatio, controllata spagnola della saudita Abdul Latif Jameel. Poi, mentre infuriava la prima protesta, in primavera, è spuntato anche il progetto per un altro impianto, che sembra sia stato autorizzato ad una ditta di Milano. Di seguito ne sono arrivati altri due, appunto, destinati ad Acciaiolo. "Sono stati i privati a vendere i terreni alle società che realizzeranno i Bess", dice il sindaco.

Diversa è la questione del fotovoltaico, ovvero delle distese di impianti che serviranno ad alimentare le batterie. Per alimentarli questi impianti - secondo il le stime – serviranno circa 200 ettari di fotovoltaico. Alcuni dei residenti nella zona hanno fatto ricorso al Tar: "si andrà in giudizio per vedere di fermare lo scempio delle nostre colline", dicono al comitato che è stato legalmente costituito (composto da 25 soci) ed ha una natura intercomunale (Fauglia, Collesalvetti e Crespina-Lorenzana) perché anche in queste zone ci sono analoghe problematiche legate al fotovoltaico.

Carlo Baroni