
Un lavandeto a Peccioli Coltivate 10mila piante "Apriamo in Valdera una nuova rotta turistica
di Ilenia Pistolesi
C’è uno spicchio di Valdera pronto a tingersi di viola acceso per uno spettacolo che sboccia dalle mani e dall’ingegno dell’uomo, consegnando caleidoscopi paradisiaci per gli occhi. Siamo a Fabbrica di Peccioli, dove l’azienda agricola ‘La Casina’, che affonda le sue radici nel 1926, ha iniziato a forgiare i propri campi per mettere a frutto quello che, nel 2024, sarà un nuovo angolo di Provenza in provincia di Pisa dopo il boom nelle terre di Santa Luce, osannate da frotte di turisti ammaliati da quei campi dove si innalzano i profumatissimi fiori viola.
Agli inizi dell’anno Gianluca Ceccanti, titolare dell’azienda insieme alla madre Pieranna Dani, si è ingegnato per dare ai propri campi quella spinta per reinventarsi, puntellando un progetto che si incentra sul primo lavandeto alle latitudini pecciolesi, e in tutta la Valdera. Il trionfo di lavanda sarà visibile dal prossimo anno con i tempi dettati da Madre Natura e intanto l’azienda ha già piantato i primi semi, mettendo a coltivazione 10 mila piante di lavanda e 200 di rosmarino su un ettaro di terreno.
"L’imperativo categorico della nostra azienda agricola è la diversificazione – spiega Ceccanti – e devo dire che fra i nostri fari non manca una punta di coraggio. Certo, abbiamo preso come fonte di ispirazione l’esempio nel Comune di San Luce, che raggruppa cinque aziende. La nostra è una realtà piccola, che lavora in proprio. Ma che vuole gettare il cuore oltre l’ostacolo, di nuovo".
Cosa significa?
"La nostra azienda è avvezza alle sperimentazioni: siamo gli unici a coltivare quinoa in tutta la provincia, parallelamente alle nostre storiche coltivazioni, tramandate di generazione in generazione, come l’uva colombana, un’uva da tavola tipica delle colline pecciolesi. Insieme all’olio extra vergine di oliva, uno dei nostri fiori all’occhiello".
E perché gettarsi in toto in un lavandeto?
"Il progetto si chiama ‘Non solo lavanda’. E c’è un motivo. La lavanda non sarà solamente il mezzo e il fine della nostra produzione, perché il nostro obiettivo è creare una nuova rotta turistica, accanto a quella che si è già consolidata a Santa Luce".
In che senso?
"C’è un turismo, locale e non solo, che segue i percorsi della lavanda e la nostra azienda, come prima ditta in Valdera, vuole farne parte. Peccioli e il suo territorio sono attraversati, negli ultimi tempi, da un crescente movimento turistico. E’ questa la molla che ci ha portati fino al lavandeto".
E adesso quali sono i prossimi passi?
"Dal prossimo anno, sarà possibile partecipare a eventi che organizzeremo nel nostro campo di lavanda, oltre a rendere al pubblico i frutti di questa straordinaria pianta aromatica".
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