ILENIA PISTOLESI
Cronaca

Un museo nell’ex cava dell’alabastro. Sì ai finanziamenti per il progetto: "Tramandare una grande bellezza"

Saranno spesi 325mila euro per mettere in sicurezza e rendere fruibile il sito di estrazione del Massetto

La sindaca Giamila Carli di Santa Luce ha annunciato che l’ex cava del Massetto (sul fiume Marmolaio) diventerà un museo dell’alabastro. Già pronto il finanziamento di 325mila euro per il recupero dell’area

La sindaca Giamila Carli di Santa Luce ha annunciato che l’ex cava del Massetto (sul fiume Marmolaio) diventerà un museo dell’alabastro. Già pronto il finanziamento di 325mila euro per il recupero dell’area

SANTA LUCEI fili della storia operaia riemergono dalle nebbie del passato per intersecarsi a un presente scandito dalla volontà di preservare la memoria e restituire un pezzo di un passato che è sigillo di un legame profondo tra comunità e pietra di luce, l’alabastro. Il Comune di Santa Luce entra nel progetto internazionale Interreg (che vede un partenariato tra la Toscana, la Sardegna, la Corsica e la Francia) grazie al quale torneranno a pulsare le memorie della cava del Massetto, sul fiume Marmolaio, nella frazione di Pomaia. Con un finanziamento di 324,175 mila euro da parte di Interreg Marittimo 21-27 Italia-Francia, di cui il 20% finanziato con somme regionali, la cava dismessa dagli anni ‘90 sarà al centro di un corposo progetto che ha come finalità la sua riapertura a fini culturali, museali e turistici, attraverso un restauro conservativo green e la messa in sicurezza del sito roccioso.

Il progetto, che partirà il prossimo 2 febbraio attraverso preparativi scientifici con step di verifiche e di misurazioni e con la trasformazione in digitale della struttura mineraria, si salda a una rivisitazione della vecchia struttura museale, verificandone la stabilità con la strumentazione digitale. Entrando ancora nel cuore del progetto, sono previsti interventi per riprendere le vecchie regimazioni delle acque che, con il trascorrere del tempo, hanno provocato danni al sito, rimettere in funzione l’ambiente anche attraverso la parte elettrica e le verifiche che riguardano la stabilità. Verranno effettuate operazioni di chiodatura del tetto della galleria. L’obiettivo, come detto, è chiaro: una valorizzazione delle memorie della roccia a fini museali e turistici anche attraverso tecnologie all’avanguardia. La cava del Massetto rientra in un sistema di coltivazione dello scaglione (un alabastro molto pregiato) che si snoda su 19 antichi ingressi in galleria e 50 km di gallerie sviluppate su 3 piani.

"Questo progetto è fortemente voluto dall’amministrazione: è presente nel programma di mandato del 2016 e in quello attuale. In passato, non abbiamo centrato questa scommessa, ma non ci siamo persi d’animo e ora traguardiamo un obiettivo ambizioso – sottolinea la sindaca Giamila Carli – l’alabastro è stato volano della nostra economia, è storia osmotica che si lega alla comunità. Questo progetto lo dobbiamo ai nostri cavaioli che non ci sono più e a coloro che ancora sono con noi: è il tramandare una bellezza che è stata custodita nelle loro mani".