REDAZIONE PONTEDERA

Un tesoro di libri all’ospedale Donati al Lotti 250 volumi E arriva anche il Baby pit stop

La ludoteca si arricchisce di testi grazie alla generosità di associazioni e società. Giovedì l’inaugurazione di uno spazio dedicato all’allattamento e al cambio dei pannolini.

PONTEDERA

Sarà inaugurato giovedì 9 marzo alle 11, nell’atrio dell’ospedale Lotti di Pontedera, il punto “Baby Pit Stop Unicef“, un ambiente ad hoc per l’allattamento materno. Uno spazio protetto, in cui le mamme si potranno sentire a proprio agio nel momento dell’allattamento del loro bambino e provvedere al cambio del pannolino e tanto altro. Un luogo di relax nel cuore dell’ospedale Lotti. La cerimonia dell’inaugurazione sarà allietata dalla partecipazione di due bambine e di un bambino dell’Accademia Musicale di Pontedera, che eseguiranno alcuni brani musicali.

Nell’attesa del taglio del nastro, non mancano altre buone notizie dedicate ai piccoli pazienti dell’ospedale cittadino. Ieri infatti, i rappresentanti della Magistratura San Marco del Gioco del ponte di Pisa, in collaborazione con Toscana Aeroporti e la casa editrice Giunti al Punto, hanno donato all’ospedale Lotti di Pontedera circa 250 libri per bambini, dai 2 ai 13 anni, raccolti grazie al progetto "Aiutaci a crescere, regalaci un libro".

I libri sono stati sistemati nella ludoteca dell’ospedale e messi a disposizione per i bambini e le bambine ricoverati nel reparto di pediatria. I libri per i più piccoli saranno posizionati anche nello spazio allattamento, che sarà inaugurato, come detto, nell’atrio dell’ospedale. I libri sono stati consegnati a Luca Nardi, direttore sanitario dell’ospedale di Pontedera, a Giovanni Suriano, attuale direttore della struttura di pediatria, e a vari medici e infermieri della pediatria e della direzione sanitaria, tra cui Guarguagli Monica, Barbara Desanti, Davide Traballoni. "La direzione sanitaria – si legge in una nota - ringrazia sentitamente per la donazione che servirà a rendere più sereno il ricovero ai bambini che dovranno sottoporsi alle cure in ospedale".