"Un’alluvione che non finisce più". In ginocchio i luoghi già martoriati

La rabbia dei sindaci di Montecatini Val di Cecina e Campiglia Marittima: "Massacrati dalle bombe d’acqua. Siamo sommersi anche dalla burocrazia dopo l’alluvione di un mese fa. Non si ripristina così il territorio".

"Un’alluvione che non finisce più". In ginocchio i luoghi già martoriati

La rabbia dei sindaci di Montecatini Val di Cecina e Campiglia Marittima: "Massacrati dalle bombe d’acqua. Siamo sommersi anche dalla burocrazia dopo l’alluvione di un mese fa. Non si ripristina così il territorio".

di Ilenia Pistolesi

PISA-LIVORNO

L’ennesima nottata al cardiopalma, quando il fiume Cecina e gli affluenti Sterza e Trossa, in provincia di Pisa, hanno sferzato la loro marcia spietata travolgendo, per la terza volta nell’arco di meno di un mese, campi, straripando nelle strade, distruggendo ponti. "Un’altra notte lunga, di grandissima paura, piena di apprensione, scandita da una fatica immane - dice Francesco Auriemma, sindaco di Montecatini Valdicecina, il territorio del Pisano già devastato dall’alluvione del 23 settembre - Siamo stremati, stiamo vivendo un mese da incubo per il maltempo che torna a colpire in maniera durissima il territorio comunale. Purtroppo sembra di non essere mai preparati abbastanza, e ogni volta è ripetere un maledetto da capo, con la zona de La Gabella, il luogo del martirio del 23 settembre, nuovamente invasa dall’acqua. Nella frazione di Ponteginori, insieme ai carabinieri abbiamo suonato il campanello casa per casa per chiedere ai cittadini di spostare le auto e, nell’eventualità, di mettersi al riparo. Il fiume Cecina, nella frazione, ha lambito le abitazioni oltre a straripare nei campi".

La terza alluvione in un mese, come è possibile?

"Sono bombe d’acqua impressionanti, dove si abbattono di preciso è un calcolo che io non posso fare come sindaco. Ma urge una richiesta. Già dall’alluvione del 23 settembre siamo sommersi di burocrazia. E’ normale? E’ questo il modo di ripristinare un territorio, che a ora non ha visto un centesimo da Regione e Governo? C’è poi una questione che deve essere rivista una volta su tutte con la Regione. E riguarda la normativa che non permette interventi nell’alveo del fiume. E’ un fattore di rischio? Visto ciò che sta accadendo, mi permetto di dire sì. Chiedo subito un incontro con la Regione e il consorzio bonifica".

Qui Campiglia Marittima, Livorno: "Il fiume Cornia non aveva mai raggiunto, da quando vengono registrati i dati, un’altezza di 8 metri e 46 al ponte della Vecchia Aurelia tra Venturina e Riotorro - dice la sindaca Alberta Ticciati - Abbiamo aperto il centro operativo comunale alle 21 di giovedì e siamo stati tutta la notte in azione di fronte a precipitazioni eccezionali pari a 180 millimetri di pioggia in poco più di due ore. Oltre al sistema di allerta con le chiamate sui telefoni, il personale del Comune e della Protezione Civile è passato con le auto e gli altoparlanti nelle vie più a rischio per avvertire la popolazione di lasciare i piani bassi e andare nella parte più alta delle abitazioni. E infatti dopo è arrivata l’onda di piena. I danni ci sono e sono ingenti. Chiederemo subito l’attivazione dello stato di calamità".