"Valdera non è discarica all’aperto"

Anna Piu, coordinatrice provinciale di Sinistra Italiana, "su questo serve chiarezza" .

"Valdera non è discarica all’aperto"

"Valdera non è discarica all’aperto"

"La Valdera è un territorio complesso, in forte cambiamento e dove le strutture politiche sono più deboli, tanto che in alcuni comuni (quelli più piccoli come Lajatico e Chianni) come centrosinistra non siamo riusciti a presentare liste alternative. A Pontedera è andata bene ed è stato ottimo il risultato della nostra lista che ha conquistato il 6,6%, tuttavia non dobbiamo continuare a fare gli stessi errori". Parola di Anna Piu (foto Del Punta per Valtriani), coordinatrice provinciale di Sinistra Italiana che analizza il voto in provincia di Pisa tra luci e ombre invitando tutta la coalizione a fare uno scatto in avanti: "Anche se in molti dei comuni della Valdera non eravamo presenti non intendiamo sottrarci a una riflessione critica perché sono convinta che da parte del Pd e della coalizione ci sia stata una sottovalutazione politica delle varie situazioni indice di un’assenza di direzione complessiva. Inoltre, in questa zona è dirimente la questione ambientale. Su questo gioca un ruolo fondamentale la Regione".

Non le piace la gestione del tema rifiuti a livello regionale? "Non è un mistero che abbiamo idee diverse. L’impatto ambientale dato dal numero e dalla condizione degli impianti di stoccaggio rifiuti è enorme e lo sarà ancor di più con le prospettive programmatiche in essere. Dobbiamo decidere se vogliamo continuare a immaginare il futuro di questo territorio come una discarica a cielo aperto oppure no. E su questo, come centrosinistra dovremmo essere chiari, in vista anche delle prossime elezioni regionali. Anche perché dove abbiamo messo in campo proposte chiare e c’è stata omogeneità sulle grandi questioni abbiamo vinto nettamente".

A quali Comuni pensa?

"Nel Lungomonte il centrosinistra è stato convincente proponendo progetti politici chiari, di ampio raggio, solidali ed ecologisti e con persone adeguate a rappresentarli. Per questo Massimiliano Ghimenti, Matteo Cecchelli e Matteo Ferrucci hanno vinto (e bene) le elezioni".

Come giudica il voto nel Cuoio?

"Abbiamo fatto molto bene con Linda Vanni a Montopoli e Simone Giglioli a San Miniato, ma abbiamo perso a Santa Croce e a Castelfranco. Quelle sconfitte sono, di nuovo, da imputare a una sottovalutazione politica. Dobbiamo porre al centro il tema della crisi economica del distretto conciario che ha esacerbato ulteriormente la situazione sociale del territorio, sancendo un ulteriore abbandono dei ceti sociali più fragili che non si sono sentiti rappresentati dal centrosinistra e si sono rivolti ad altra opzione politica. Abbiamo il dovere di porre anche in questo caso una questione regionale per individuare e proporre soluzioni a lungo termine. Dove lo abbiamo fatto siamo stati premiati".

Si riferisce ai successi in Val di Cecina?

"Abbiamo ottenuto un’ottima riconferma a Volterra e riconquistato Pomarance: dove ci presentiamo con programmi politici chiari e netti sulle questioni sociali su cui le persone si misurano ogni giorno e una visione lungimirante per il futuro della Val di Cecina possiamo prevalere sul trasformismo civico e sulla politica di corto respiro".

Gabriele Masiero