È stato assegnato a Valentina Furlanetto per il suo libro “Cento giorni che non torno. Storie di pazzia, di ribellione e di libertà“ (Laterza), il primo Premio Vero, nato per iniziativa della Fondazione Peccioliper in collaborazione con Il Post, con la volontà di promuovere e valorizzare l’impegno di scrittori ed editori che siano distinti per la qualità del loro lavoro nell’approfondire e spiegare il mondo attraverso la scrittura di genere non fiction.
All’autrice sono state consegnate una targa e un premio di 6mila euro. La cerimonia si è svolta alla presenza degli altri finalisti, Tommaso Munari con "L’Italia dei libri. L’editoria in dieci storie" (Einaudi), Paolo Pecere, autore di "Il senso della natura. Sette sentieri per la terra" (Sellerio), e Concetto Vecchio con "Io vi accuso. Giacomo Matteotti e noi" (UTET), premiati anche loro con un riconoscimento del valore di 1000 euro.
Un percorso che ha prima sottoposto le opere al setaccio della giuria critica presieduta da Marino Sinibaldi e composta da Ludovica Lugli, Luca Sofri, Fabrizio Franceschini e Giovanni Volpi. Poi il giudizio di un gruppo di 20 librai indipendenti provenienti da tutto il territorio italiano, e il voto espresso da 250 lettori selezionati tra gli abbonati del Post.