Peccioli (Pisa), 4 novembre 2024 – I vandali non risparmiano nessuna superficie. Ormai è storia dell’Italia di oggi. Mura esterne e interne, panchine, alberi, aree recintate, ipogei, cunicoli sotterranei, pali della luce, fontanelle e travertini, cassonetti e campane per il vetro, asfalto stradale, facciate e portoni. Anche a Roma, Villa Pamphilj ha dovuto fare i conti con vernice e pennarelli. Dalla città eterna alla provincia. E così scritte sono da settimane anche a Peccioli. Vernice su alcune facciate. Un luogo incantevole, questo paese, che ha ottenuto il riconoscimento di Borgo dei Borghi 2024. Nel centro storico vivono 739 abitanti in mezzo a monumenti come La Pieve di San Verano e il Palazzo Senza Tempo. Lo scorso anno è stato inoltre inaugurato il Macca, il Museo di Arta contemporanea a cielo aperto.
Ma anche a Peccioli incivili del nostro tempo lasciano il segno. E il sindaco Renzo Macelloni si rammarica: “Dispiace e fa arrabbiare – sottolinea –. Questi brutti disegni sono lì già da un po’, abbiamo fatto denuncia. Il ripristino, ovviamente, spetterà ai privati quanto metteranno mano alla facciata. Non si può fare altrimenti”. Successe in estate. Una comitiva che era stata in zona per un compleanno. Ci fu baldoria anche a festa finita. E a farne le spese uno spicchio di paese. “Non è la prima volta –: ammette il sindaco -. E’ già successo e sono stati anche individuati i responsabili. S’illude chi crede che qui si possa essere immuni da quello che succede in tutte le città ed i centri della nostra zona, della regione, dell’Italia intera. E quando sento, o leggo, di qualcuno che polemizza per le scritte che sono ancora lì (come sui social, in questi giorni), ci vedo solo il desiderio di speculare su un problema che non riguarda solo Peccioli”.
“Difficile – prosegue il sindaco – prevenire certi fenomeni. Così come reprimerli. E più cose nuove ci sono negli arredi urbani e più alto è il rischio. Nel nostro centro ci sono anche le telecamere, ma è chiaro che non possono essere la soluzione. Poi questi sono tempi di rabbia: dopo il Covid il problema si è acuito e anche i vandalismi sono diventati uno sfogo. Viviamo in una società complessa nella quale sono arrivati nuovi fenomeni, ed altri si sono intensificati”. Una società nella quale le scritte ovunque, c’è chi le ha “scusate” facendole passare per espressioni d’arte (a volte lo sono, spesso no), quelle più irriverenti e che di artistico non hanno alcunché – come il caso di Peccioli – per espressioni di libertà. Una libertà che non ha il minimo rispetto neppure per la storia del nostro Paese, che, pur decadente, la indossa con onore e amore.