REDAZIONE PONTEDERA

Vendita ex manicomio Il futuro dei graffiti

Le pareti incise dall’ormai celebre internato Nannetti sono diventate un simbolo e dovranno essere salvate.

VOLTERRA

Le trattative per la vendita dei padiglioni dell’ex ospedale psichiatrico, Ferri, Charcot e Maragliano, dovrà chiarire l’intenzione della cordata tutta toscana di imprenditori, pronti a comprare un pezzo di Poggio alle Croci, sul futuro di ciò che ancora resta al padiglione giudiziario Ferri del graffito lasciato impresso nelle mura perimetrali da Fernando Oreste Nannetti. Una porzione dei diario inciso su pietra con la fibbia della divisa assegnata ai matti è ancora da salvare.

Sono mura con cui l’internato Nannetti aveva avviato il suo dialogo verso l’esterno, con un graffito che occupava in origine 180 x 2 metri. Riscoperto quando ormai quei pezzi di quaderno erano già stati violati, l’opera è ad oggi considerata una delle massime espressioni di Art Brut. Una parte del graffito è stata messa in salvo e è tutt’oggi conservata all’interno del centro di documentazione Lombroso dell’ospedale.

Ma fra le mura del Ferri, dove Nannetti passò gran parte della propria vita, il murale resta in parte attaccato a quel padiglione, da anni in attesa di un progetto di salvezza. Perché se il murale non deve essere del tutto decontestualizzato rispetto a dove è stato realizzato e concepito, cioè il padiglione Ferri (nonostante le sue condizioni non siano delle vere e proprie grida di salute), vien da chiedersi che fine farà quella parte dell’opera di Nof4 nel progetto già presentato per comprare il Ferri e gli altri due padiglioni. Pur restando in una cornice ipotetica, è plausibile pensare che la parte di graffito rimanente al Ferri venga staccata completamente per una sua ricollocazione altrove, come ad esempio il centro Lombroso, o che nelle idee dei possibili compratori dei tre ex padiglioni volterrani rientri il piano di costruire una sorta di piccolo museo dedicato alle memorie di quel luogo, in cui a questo punto potrebbe essere inserito ciò che resta del graffito di Nof4. Non a caso, il sindaco Santi, ieri, in queste pagine, aveva sottolineato l’importanza, nel progetto di recupero, di mantenere la memoria di questo luogo.

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