
La pace di Capannoli con i protagonisti della serata
Capannoli, 17 marzo 2025 – “Mori’ sì… ma di risate!” è questo il contenuto del documento stipulato sabato sera al teatro di Capannoli durante una disfida consumata in punta di vernacolo tra livornesi, pisani e lucchesi fino a giungere alla quiete: la pace di Capannoli, appunto. È possibile superare i campanilismi e arrivare a un patto di non belligeranza tra gli abitanti delle tre città toscane? Il tema è stato l’oggetto della serata che ha visto sul palco: Stefano Caprina, vignettista, grafico e cultore della satira, allievo e amico di Alberto Fremura e Ettore Borzacchini, Enrico Bacci artista poliedrico e geniale nato a Pisa ma livornese di adozione, Lorenzo Gremigni, presidente del Crocchio dei Goliardi Spensierati e studioso del vernacolo, Leonardo Ferri attore di commedie in vernacolo e Marco Nicolosi autore di commedie e poesie in lucchese.
A fare gli onori di casa Michele Quirici editore pontederese e profondo conoscitore degli autori locali e della storia delle province toscane. Gli ospiti si sono punzecchiatti scherzosamente con poesie, barzellette e luoghi comuni per delineare le caratteristiche delle tre città e dei loro abitanti. La serata è stata anche un omaggio ai grandi nomi del vernacolo del passato, una dichiarazione d’amore verso quel modo di parlare semplice che si trova a metà tra il dialetto e la lingua. Un affetto nei confronti del vernacolo che nei decenni passati ha contribuito a far nascere veri e propri movimenti culturali con produzioni artistiche e letterarie di vario genere.
L’obiettivo della serata è stato quello di confrontarsi con il sorriso e, sottolineando le diversità e le rivalità, trovare un punto di incontro. “In questi tempi dove il vento della guerra spira ovunque – ha detto Michele Quirici nei panni di finto paciere – i convenuti hanno inviato al mondo un messaggio di pace stipulando un patto le cui norme sono state stilate sul palco davanti al pubblico”. Un modo per ironizzare sulle antiche e radicate ostilità, conoscerle e firmare un documento che da domani in poi sarà noto come “la pace di Capannoli”. La pergamena riporta, come succedeva in antichità, i nomi dei presenti e il contenuto è stato riassunto nel motto: “Mori’ sì … ma di risate!”.
Sul documento in estemporanea durante la serata, il vignettista Stefano Caprina ha raffigurato gli emblemi delle tre città: uno dei quattro mori, simbolo di Livorno, scala la torre di Pisa che sorge al centro delle mura di Lucca. La pace rimarrà affissa al teatro di Capannoli come segno di superamento dei campanilismi, ma soprattutto a simboleggiare l’importanza di saper ironizzare con intelligenza. Il prossimo appuntamento col vernacolo sarà a metà aprile in occasione del compleanno della rivista Er Tramme.