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La villetta da demolire Caso al Consiglio di Stato “Il Comune ci ha traditi” La rabbia e lo sgomento di Paola Cerretini: le carte bollate continuano “La sentenza del Tar è chiara: l’amministrazione avrebbe potuto agire subito”

La rabbia e lo sgomento di Paola Cerretini: le carte bollate continuano. “La sentenza del Tar è chiara: l’amministrazione avrebbe potuto agire subito”

Una manifestazione in favore della casa Cerretini

Una manifestazione in favore della casa Cerretini

Ponsacco (Pisa), 5 marzo 2025 – Nel luglio scorso quando tutto sembrava perduto, i Cerretini riuscirono a ribaltare la situazione ed a fermare le ruspe che sarebbero arrivate a demolire la casa. La sentenza del Tar apriva una nuova strada davanti alla storia della villetta al centro di carte bollate da tempo.

“L’autonomia del procedimento di sanatoria avviato dai ricorrenti e il fatto che la domanda di accertamento di conformità trovi il proprio inevitabile presupposto nella presenza della fascia di rispetto boschiva e nella natura abusiva dell’opera in essa ricadente, fanno sì che l’amministrazione possa e debba esaminare e pronunciarsi nel merito sulla nuova istanza di regolarizzazione, senza sottostare ad inesistenti vincoli di giudicato”, aveva scritto il Tar.

Un pronunciamento arrivato impugnando il diniego del municipio di eseguire l’accertamento in sanatoria che la proprietà della casa aveva presentato il 2 gennaio 2023. Ma ora che succede? Paola Cerretini ha un altro boccone amaro da buttar giù, e ne parla.

A che punto siamo?

“La controparte ha fatto appello. Ma questo, onestamente, ce lo asepttavamo. E’ un loro diritto. Ci mancherebbe. Il problema è un altro”.

Quale?

“E’ il Comune di Ponsacco e la sua nuova amministrazione che doveva rappresentare l’alternativa a chi, dicevano, aveva agito male”.

La vostra battaglia entrò anche nella campagna elettorale. Cos’è cambiato?

“E’ cambiato tutto. La nuova amministrazione, invece di procedere come il Tar aveva indicato, quindi con una sentenza a confortare, stavolta, l’operato, ha deciso che si attenderà l’esito del giudizio di appello. Ovvero un pronunciamento del Consiglio di Stato. E io, che lotto da otto anni, ho davanti ancora tanti mesi da tribolare. L’ex assessore Samuele Ferretti si era battuto con grande determinazione al nostro fianco. Ci era stato detto che non sarebbe cambiato nulla, anche se Ferretti non faceva più parte della giunta. E invece abbiamo avuto la sorpresa”.

Quali le ragioni, secondo lei?

“Non me lo spiego. La sentenza del Tar è chiara. Ritengo che darne seguito era anche interesse del Comune che per due volte ci aveva dato i permessi, e che in caso di demolizione dovrà rifonderci di tutti i danni. L’amministrazione dallo scorso luglio aveva la soluzione a portata di mano”.

Il Consiglio di Stato è una nuova incognita

“Certo. Immaginavamo che la controparte, ripeto, avrebbe appellato. Ma il Comune non è affatto obbligato ad attendere l’esito dell’appello per pronunciarsi nel merito sulla nostra istanza di regolarizzazione. Non ha dimostrato di essere dalla nostra parte. Sono stremata e delusa. Costretta a battermi ancora per difendere la mia casa”.

Carlo Baroni