"Alcuni nostri compagni sono stati presi di mira ed offesi dall’inizio alla fine della partita, offese personali che poi sono divenute razziali, in particolare contro quattro nostri compagni di origine albanese". I calciatori della Fc Ponsacco 1920 hanno deciso di prendere posizione dopo i fatti avvenuti alla fine del derby di Prima categoria con il Forcoli di domenica scorsa al Brunner. Un uomo era finito in ospedale dopo essere stato colpito alla testa da una seggiolata. "Le parole proferite – dicono i giocatori rossoblù – che preferiamo non riportare nemmeno, sono state dette alla presenza di genitori, mogli e figli dei calciatori del Ponsacco senza alcun rispetto, con l’aggravante che a seguito dell’intervento di una madre di un nostro compagno di squadra, la quale cercava solo di riportare la tranquillità sugli spalti, anche ella è stata offesa ripetutamente, scatenando quindi anche la reazione dei nostri tifosi, che sono intervenuti solo verbalmente in difesa della madre del nostro compagno". "Con il presente comunicato – spiegano – ci teniamo quindi a dare la nostra versione riguardo a quanto accaduto". E poi le espulsioni: "E’ stata messa in risalto la violenza dei fatti con enfasi anche per le tre espulsioni avvenute in campo ai danni di tre nostri compagni, espulsioni che in realtà di violento non hanno avuto nulla, in quanto derivanti da scontri di gioco e proteste contro l’arbitro e per far sapere che purtroppo, anche nei campi di provincia, ci sono ancora genitori che nonostante l’età (60enni) non provano alcuna vergogna ad offendere con offese anche a sfondo razzista calciatori avversari coetanei dei propri figli".
CronacaViolenza alla partita. La replica dei rossoblù: "Presi di mira e offesi"