PONTEDERA
I numeri della polizia sono impressionanti. Nei primi dieci mesi dell’anno sono 80 le denunce presentate al commissariato di Pontedera. Il 95% dei denunciati sono uomini. Queste ottanta denunce rientrano nella casistica del cosidetto Codice Rosso che comprende anche minorenni, disabili, anziani (persone deboli e fragili. In tutto il 2023 le denunce erano state 76. "Più denunce vuol dire maggiore consapevolezza delle vittime", il commento del vicequestore Luigi Fezza, responsabile del commissariato. "Si tratta di casi su cui la polizia di Pontedera è stata chiamata a lavorare anche su delega dell’autorità giudiziaria o di altri uffici di polizia", precisa ancora il vicequestore Fezza.
Ieri mattina, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulla donne, il commissariato di Pontedera ha tenuto tre incontri con 150 studenti del triennio del liceo Montale (linguistico, scienze umane ed economico sociale) di Pontedera.
"Violenza sulle donne-attività di prevenzione e di supporto della polizia di Stato", il tema. "L’incontro si è incentrato sulle varie forme di violenza e sugli strumenti normativi quali l’ammonimento, il divieto di avvicinamento con il braccialetto elettronico per i reati di atti persecutori, revenge porn e violenza di genere – dice ancora il vicequestore Luigi Fezza – Sono stati spiegati quali sono i comportamenti da evitare, quali i segnali da non sottovalutare e quali tutele preventive e repressive sono previste, specificando il ruolo della polizia nella procedura denominata codice rosso".
Al teatro Era, invece, ha avuto luogo un incontro per gli studenti delle quarte e delle quinte delle scuole Secondarie di secondo grado di Pontedera con i carabinieri (presenti la comandante della compagnia di Pontedera, capitano Claudia Eramo e il comandante della stazione cittadina, maresciallo Marco Martini), il Comune (assessori Carla Cocilova, Sonia Luca e Francesco Mori e l’Asl con la responsabile dei servizi sociali Barbara Tognotti, la responsabile dell’unità Consultoriale Patrizia Scida e Giacomo Grifoni, psicologo che ha condotto l’attività laboratoriale. Presentati i percorsi della rete territoriale contro la violenza alle donne.
gabriele nuti