
UNA VITA PER LA PIETRA Aulo Grandoli, per tutti il Pupo, ha 86 anni e ha iniziato questo mestiere quando ne aveva soltanto dodici
Volterra, 15 ottobre 2017 - «Ragazzi, senza manualità non si va da nessuna parte. Lasciate perdere quegli obbrobri dozzinali da turisti e riscoprite la pietra, andate a cercarla per i campi o quest’arte finirà». Il Pupo è un giovanotto di 86 anni: nelle sue vene scorre una mistura sacra di polvere, estro e sudore. Lui non è un alabastraio e basta, è l’Alabastraio con la A maiuscola, è il decano dei maestri della pietra dalla luce michelangiolesca di Volterra. Ogni sua ruga è come un racconto di storia: «Ho iniziato questo mestiere a 12, 13 anni, ci mandavano a bottega per toglierci dalla strada – racconta Aulo Grandoli, il Pupo per tutti, durante la giornata di festa che Eleonora Lopiano ed il Collettivo Distillerie hanno voluto dedicare a questa piccola, grande leggenda in carne ed ossa – pensi, lavoro più adesso di prima. Mi sveglio la mattina, vengo qui fra queste quattro mura che sono il mio regno e lavoro fino all’ora di pranzo. Poi vedo gli amici al bar per due chiacchiere e verso le 16 me ne torno nella mia tana a lavorare. Mi diverto come un bimbo, lo confesso. Lavorare l’alabastro è come una terapia».
La sua casa-laboratorio lungo le Mura ieri ha visto un viavai continuo di persone accorse ad omaggiarlo fra un bicchiere di vino, un «macchiatino» e quella chiacchiera pepata e mordace che i volterrani come il Pupo hanno nel loro patrimonio genetico. Il Pupo è come un fiume in piena: «Questo può diventare il mestiere più bello del mondo, ma ascoltatemi bene – è un Maestro che arringa i suoi scolari – non danneggiate la matrice di questa pietra elegante. L’alabastro bisogna curarlo, amarlo, viverlo. Le idee? Beh tanto prima o poi te le copiano, ci vuole la manualità – e lo ripete come un mantra, fra gli omaggi del pubblico e l’intrattenimento degli artisti del Collettivo. «L’alabastro è un modo di vivere, è una storia, prendete i ragazzi e portateli a cercare la nostra pietra, avvezzateli fin da piccoli a questo mestiere. Create qualcosa di grandioso ripartendo da zero. Sono schietto: chi lavora solamente per i turisti fa uno sbaglio madornale».
E l'omaggio non finisce qui, perché venerdì 20, alle 15 nei Borghi, verrà inaugurato il murale che l’artista Nico Lopez Bruchi ha voluto dedicare al Pupo, vero mito vivente.