Volterra, 27 maggio 2017 - L’andamento di quei magnetici, dolorosi, eppure bellissimi, pannelli pittorici, è orizzontale. Come quei letti dove si compiva la “cerimonia” laica più scottante della modernità recente: l’elettroshock.
E come un salvatore di necessaria memoria, ritorna “sul luogo del delitto” Fulvio Leoncini, proprio a Volterra dove il manicomio era realtà del quotidiano. Qui si cala in quel “dolore inimmaginabile”, nelle zone d’ombra dell’umanità, nel tentativo di riaccendervi una – fievole e trasognata - luce. Uno studio di due anni. Un paziente lavoro di riesumazione pittorica. Il pittore e incisore, empolese di nascita, residente a Santa Croce sull'Arno, porta nel luogo originario d’ispirazione il corpus di opere del ciclo di “Elettroshock” (2010-2012).
A Volterra (Pisa), dal 6 maggio al 5 giugno 2017, l’esposizione allestita nei Sotterranei della Pinacoteca Civica, in Via de' Sarti 1, è scaturita dalle ‘corrispondenze’ ed ‘esistenze’, violentemente negate, Con il patrocinio del Comune di Volterra, una mostra pittorica voluta da Mauro Pantani, ideatore e presidente di Athena Spazio Arte, “associazione fondata per la ricerca nelle arti visive e nel patrimonio archeologico del territorio, in un unico contenitore ideale e reale che ne perpetuasse l’attualità”, come racconta nel testo di introduzione. Una realtà “esordita nel piccolo borgo antico di Suvereto, e che ora sposta “la programmazione 2017 nella capitale etrusca Volterra, in quello splendido colle panoramico, antichissimo, ma anche fucina d’avanguardia per le arti moderne e contemporanee” dove non poteva mancare un artista “adeguato”, per maestria tecnica, libertà creativa, vocazione sincera.
Si apre così “un viaggio negli episodi biografici del rimosso più scottante, accolto nella Pinacoteca Civica di Volterra, dove è custodita la Deposizione di Rosso Fiorentino, quell’opera di svolta dove il dolore più estremo fu consegnato al linguaggio della modernità”. Rivoluzioni visive per il caos del dopo-shock: racconti negati, che riaffiorano ora in episodi apparentemente sganciati, in astrazioni dagli equilibri quasi impossibili, nella materia densa e buia, per atmosfere laico spirituali, ma anche carnali, animate dall’ermetismo di una diversa e dolorosa memoria.
“Per Leoncini l’esistenza è muro” dal testo critico di Nicola Nuti “raccoglie graffi, ingiurie, scritte, ma anche momenti di dolcezza, fantasticherie astratte, che servono a dare un senso all’insensato”. E adesso “la figura è un’ombra, una memoria di vita”. La mostra sarà in corso fino al 5 giugno 2017. Orario apertura Pinacoteca: 9.00-19.00 (ingresso libero). Info: www.athenaspazioarte.org / [email protected] / cl 380 7353191. Viola Conti