San Miniato, 29 marzo 2018 - Sono un tesoro d’arte ritrovato, gli affreschi di Dilvo Lotti riemergono nelle stanze del complesso di San Domenico dove nascerà il Museo della memoria. Quasi un segno del destino, a dimostrazione di una «storia che ritorna» e non ci abbandona mai come accadde in occasione della morte del pittore, avvenuta nei giorni in cui si era rimesso a lavorare ad un San Giovanni Bosco, oggetto della sua prima opera su parete, a casa Braschi, appena ventenne. E alla stessa epoca risalgono gli affreschi ritrovati: affreschi che, un’opera «lampo» di restauro e ripulitura, riporteranno alla luce nel giro di due settimane. Prenderanno il via il 5 aprile i lavori di descialbo dell’intonaco. Lo annuncia l’amministrazione comunale. «In accordo con la Soprintendenza di Pisa sono state fatte delle verifiche alle mura ed è stato deciso di scoprire tutti i quattro affreschi che campeggiano nelle sale dell’ex biblioteca – spiega il sindaco Vittorio Gabbanini –. Le opere saranno integrate con il progetto del Museo e saranno valorizzate con un’illuminazione adeguata e un pannello informativo che ne spieghi il messaggio e le contestualizzi».
Si tratta di quattro affreschi realizzati da Lotti nel 1934, su commissione dell’allora capo del fascio sanminiatese, Sabatino Novi. Le quattro scene ad affresco realizzate, nell’ex refettorio dei domenicani, all’epoca Casa della Gioventù Italiana del Littorio, raffigurano scene di vita del periodo fascista che, secondo documenti storici, non piacquero alla committenza la quale ne ordinò l’immediata scialbatura, lasciandone solo uno in vista fino al 1944. «Di questi affreschi non abbiamo molte informazioni, non conosciamo il titolo o la descrizione – spiega il sindaco Gabbanini –, tutto quello che conosciamo lo dobbiamo alle testimonianze di LucaMacchi e di alcune lettere conservate in archivio. Dell’unico affresco rimasto visibile per dieci anni, è stata invece rintracciata una fotografia nell’archivio Gallerini, che sarà il punto di partenza per gli studi futuri». «Riportare alla luce gli affreschi di Dilvo Lotti e inserirli nel contesto del Museo della Memoria è una scelta importante che rispetta il percorso storico della nostra città e dà valore allo straordinario lavoro del maestro a San Miniato, se mai ce ne fosse bisogno – conclude Gabbanini –. Questo ulteriore tassello arricchisce ancora di più questo luogo e il messaggio che porta con sé: la memoria della nostra città sarà conservata non solo nei documenti esposti nelle stanze del Museo ma sarà anche raccontata attraverso le immagini sulle pareti». Patrimonio di San Miniato e della sua memoria