CARLO BARONI
Economia

Carismi, i sindaci vogliono spiegazioni sulla crisi che ha travolto la banca

San Miniato, documento firmato da sette primi cittadini: "E' una questione di rispetto per il territorio"

I sindaci del Comprensorio

I sindaci del Comprensorio

San Miniato, 18 gennaio 2018 - Il nuovo futuro della Carismi preoccupa la politica, le istituzioni ed i cittadini che attendono spiegazioni. Oggi a chiedere però chiarezza e contezza sulle ragioni del passato e certezze sul futuro sono i sindaci del territorio all’interno del quale opera la Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, sia alla luce delle dimissioni del presidente, Mario Marinella, che dell’insediamento della nuova governance nella banca conferitaria. I sindaci auspicano che tutti gli organi della Fondazione – a partire dal Consiglio d’indirizzo nel quale siedono i rappresentanti degli enti locali - «avviino una fase di riflessione sia sulle ragioni di fondo che hanno condotto ad una così rilevante perdita patrimoniale che sulle sue prospettive future». E’ una nota breve e allo stesso tempo articolata quella diffusa ieri e che porta la firma di Vittorio Gabbanini, Giulia Deidda, Gabriele Toti, Ilaria Parrella, Giovanni Capecchi, Alessio Spinelli e Francesca Brogi. «Ad oggi che l’operazione finalizzata alla salvaguardia dell’istituto e dei risparmiatori può dirsi conclusa – si legge nel documento – sentiamo il dovere di comprendere le reali motivazioni che hanno condotto allo stato di crisi che si era venuto a creare, quantomeno come forma di rispetto e di futura tutela per il territorio nella sua complessità e cioè cittadini, risparmiatori, piccole e medie imprese e istituzioni». «Auspicano in particolare un approfondimento sulle modalità di futuro perseguimento degli obiettivi istituzionali e di conservazione del patrimonio residuo, che costituisce risorsa di tutta la collettività prosegue la nota dei sindaci – Le istituzioni locali manifestano pertanto attenzione per il percorso che attende nei prossimi mesi la Fondazione Crsm ed esprimono la disponibilità ad un confronto su questi temi, per non perdere il rapporto con il territorio, le sinergie maturate con le amministrazioni pubbliche e le capacità acquisite».

Per quanto concerne la Carismi è appena iniziato il cammino per definire il percorso che ne delineerà il futuro. Nel quale potrebbe esserci anche l’incorporazione dentro Cariparma Credit Agricole, passaggio che aprirebbe ulteriori scenari. Sono i prossimi mesi quelli decisivi per traghettare definitivamente la banca dentro il gruppo francese. Un salvataggio spinto e voluto con grande determinazione dalla Banca d’Italia dopo che un rosso di bilancio da 67 milioni fece emergere il pericoloso affanno dell’istituto di credito. Quel bilancio in rosso, a cui è seguito anche quello successivo per oltre 40 milioni, fu la spia che la banca non ce la faceva più a stare in piedi da sola, per gli indici patrimoniali scesi a livelli di guardia e per la mole del credito deteriorato a cui doveva fare fronte. Con l'arrivo dei francesi è cominciata un'altra storia all'interno di uno dei gruppo bancari più impotanti del mondo. A traghettare l banca dentro questa nuova storia è Divo Gronchi passato da Ad a presidente della Carismi.