Pontedera (Pisa), 1 dicembre 2024 – Cronaca di un destino - pardòn riconversione industriale - segnato. Lo stop - dopo 76 anni e oltre due milioni di modelli venduti in tutto il mondo - alla produzione del motocarro Ape nello stabilimento Piaggio di Pontedera ha il retrogusto amaro della fine di un’epoca. Ma “era una cosa prevedibile”, secondo il segretario generale di Fiom Pisa Angelo Capone.
"Al di là dell’aspetto romantico del legame col territorio – spiega Capone – per la casa motoristica di Pontedera si tratta una scelta in qualche modo obbligata. L’Ape è un euro 4 a due tempi, immaginare un due tempi euro 5 è una cosa complicata dal punto di vista della meccanica. Sarebbe necessario cambiare la motorizzazione ma a quel punto non sarebbe più un’Ape”.
Nonostante ciò non dovrebbero esserci conseguenze per quanto riguarda l’occupazione. “Ad oggi – continua il segretario provinciale Fiom – non abbiamo preoccupazioni, l’azienda ha detto che non ci saranno ripercussioni sui lavoratori. Spiace per quello che l’Ape rappresenta, è già accaduto in passato con il ‘Calessino’ ma con le attuali normative era prevedibile”. Un addio a Pontedera, dove il furgoncino su tre ruote è nato e cresciuto. Insuperabile (anche nel senso letterale del termine, quando te lo trovi davanti sulle stradine di campagna senza possibilità di sorpasso) sempre fedele a se stesso.
E un arrivederci su altre strade, in Paesi del mondo, che hanno norme sulla circolazione meno stringenti rispetto all’Europa. L’“Apino” verrà prodotto solo in India per il mercato locale e per quello africano, riconversione industriale dovuta alle nuove norme Ue sui veicoli, come confermano ambienti vicini al gruppo di Pontedera che a gennaio del 2021 ha presentato il Porter, frutto di una joint-venture con la cinese Foton ma prodotto in Italia, si sta attrezzando per produrre a Pontedera il Porter Elettrico. Sarà questo veicolo, in qualche modo l’erede dello storico Ape a 3 ruote. Il nuovo furgone elettrico si affianca ai modelli a benzina e ‘bi-fuel’ ossia con doppia alimentazione sia ‘benzina-Gpl’ sia ‘benzina-metano’.
Per i nostalgici ci sono ancora le scorte di magazzino create da Piaggio in vista della dismissione dello storico motocarro. In India, poi, la versione elettrica del 3 ruote può essere facilmente utilizzata grazie anche a una rete di distributori presso cui è possibile sostituire la batteria scarica, estraendola dal proprio veicolo, con una appena ricaricata, come la cartuccia di una stampante.
Giovedì scorso, nella fabbrica, gli operai si sono messi in coda per la foto di rito davanti all’Ape Piaggio made in Pontedera, saluto affettuoso, come quando qualcuno di loro va in pensione.
“Il fermo della produzione dell’Ape è qualcosa che colpisce dal punto di vista sentimentale – afferma Flavia Capilli, neosegretaria regionale della Fim Cisl. – è un mezzo storico che ha fatto sì che la Piaggio avesse l’impronta che oggi ha e che fosse visibile e riconoscibile in tutto il mondo”. “Quando ci hanno comunicato la notizia - prosegue - c’è stata preoccupazione sul momento, però abbiamo avuto rassicurazioni sul fatto che ci sono altri modelli da sviluppare su cui investire, le linee saranno riorganizzate”. Tuttavia per la Fim Cisl rimane “una cauta preoccupazione, che c’è sempre quando ci sono di mezzo gli ammortizzatori sociali. Tre settimane di cassa integrazione per 1.100 operai hanno comunque un impatto forte. Però - conclude Favilli - il vero tema è sapere quanto prima su quali prodotti saranno fatti gli investimenti, come avverrà la riorganizzazione. E ancora non lo sappiamo”.