CARLO BARONI
Economia

Tmm, consorzio di imprese del nord Italia interessato alla fabbrica

Pontedera, due strade aperte per una soluzione: il passaggio ad altro soggetto industriale o una cooperativa da 40 lavoratori

Presidio dei lavoratori di Tmm

Pontedera, 14 febbraio 2018 - E' un consorzio di imprese del nord  che si è fatto avanti su Tmm, la fabbrica di marmitte di Gello che ha chiuso i battenti alle soglie di agosto. E che da quel giorno è presidiata da 40 degli 85 lavoratori che erano in forza al momento dell’avvio della procedura di liquidazione. E’ una speranza che si è aperta dopo il naufragio della trattativa che aveva visto in campo un imprenditore fiorentino al quale, per settimane, sono stati aggrappati lavoratori e sindacati credendo che – prima di Natale – il caso Tmm potesse arrivare ad una soluzione. Invece no. Il presidio, giorno e notte, davanti ai cancelli della fabbrica di marmitte è ancora lì, dopo sei mesi, e tiene viva la fiammella di rimettere in piedi una lavorazione salvando una quota importante di occupazione dell’indotto Piaggio.  «Siamo legati a due ultime possibilità – ammette Marco Comparini (Fiom Cgil) –. Quest’interessamento industriale che si sarebbe fatto avanti anche con Piaggio per sondare il terreno: per rilevare l’azienda ci vuole, ovviamente, un piano di fattibilità. Poi ci sono gli approfondimenti in corso per mettere in piedi, come ultima chance, una cooperativa tra lavoratori. Per questa abbiamo anche un consulente che sta studiando il caso». «Le prime cose che sono emerse dal lavoro del consulente – precisa Comparini – e che la cooperativa potrebbe avere un ruolo sulla carpenteria metallica, ponendosi come riferimento di un mercato più ampio di quello che ha riguardato Tmm in questi anni, aprendosi anche a quello emiliano che offre segnali di ripresa interessanti. Qualcosa di più e di diverso, insomma, anche da Tmm. Ma il cammino, appunto, è solo all’inizio. Noi crediamo, speriamo e puntiamo, di mandare in porto una di queste due operazioni».

Con la cooperativa probabilmente non ci sarebbe più bisogno neppure dei macchinari che erano di Tmm, e forse neanche del capannone.  Diverso, invece, l’interessamento industriale in atto che avrebbe fatto un primo «passaggio» in Piaggio: del resto Tmm, alla chiusura, dipendeva per il 90% da Piaggio producendo 700 pezzi al giorno con un giro d’affari annuo sui 10milioni. Intanto sul fronte delle spettanze dei lavoratori, chi ancora non aveva riscosso l’indennità di preavviso che scadeva a gennaio ha fatto arrivare al liquidatore di Tmm Roberto Dell’Omodarme una lettera dell’avvocato. Alcuni pagamenti sono arrivati. Altri sono in arrivo. Anche questa partita potrebbe chiudersi senza battaglia legale. Resta l’attesa di una soluzione.