Pontedera, 6 gennaio 2018 - I lavoratori della Tmm, in presidio permanente davanti la fabbrica di Pontedera da cinque mesi, hanno dato vita ad un comitato che esplori, con esperti e consulenti, la possibilità di mettere in piedi una cooperativa industriale. La decisione è arrivata all'esito di un incontro organizzato da Fiom con Olmo Gazzarri di Legacoop Toscana. Un incontro molto partecipato nel quale sonostati affrontati tutti i volti di questa opportunità che non preclude la strada ad altri interessamenti che ci sono in corso per salvare fabbrica e posti di lavoro. Tra i vari volti anche quello economico, tutt’altro che secondario: i lavoratori che decidono di diventare cooperativa mettono la Naspi (sostegno di disoccupazione) per capitalizzare l’impresa di cui scelgono di essere soci e lavoratori. Fasi queste ultime che possono avere anche tempi diversi. Ma la prima cosa da capire è la sostenibilità del progetto. E questa la dovrà indagare il comitato promotore in modo da poter iniziare ad esplorare se vi sono le condizioni – a seguito di approfondita indagine tecnica, economica, commerciale e progettuale – per poter costituire una cooperativa industriale.
«Lagacoop Toscana – ha detto Gazzarri – sarà il vostro facilitatore del percorso, mettendo a disposizione competenze, esperienza, commercialisti, avvocati. Voi invece – ha aggiunti rivolto ai lavoratori – dovete metterci le vostre conoscenze dei macchinari, del mercato, del prodotto». Comincia un nuovo cammino. Nel quale i lavoratori, probabilmente, si troveranno a confrontarsi direttamente con Cls (gruppo torinese che controlla Tmm) ed con il liquidatore: capannone, ma non è detto, e macchinari sono un punto fermo da cui partire. «Siamo stupiti – ha detto Braccini a chiusura della riunione – invece della lettera scritta dal liquidatore della Tmm a tutti i lavoratori, sia per i contenuti che per il palese intento intimidatorio, precisando che non accettiamo minacce e ricatti da parte di nessuno. I lavoratori Tmm in questi 5 mesi di presidio hanno sempre tenuto un comportamento responsabile e nel rispetto della piena legalità, lottando democraticamente che ora tentano di creare un nuovo futuro lavorativo». Ora a maggior ragione presidiano l’azienda.