Pontedera, 12 dicembre 2017 - Quello di oggi è stato il giorno nero per Tmm dopo quattro mesi di presidio: la trattativa per salvare fabbrica di Pontedera e posti di lavoro è fallita. L'imprenditore si è torato indietro. Le speranze sono al lumincino. Rabbia e sgomento a Gello, durante l'assemblea improvvisata sotto lil tendone. A Massimo Baccini, segretario generale di Fiom Toscana, il compito da dare gli operrai la triste notizia. "In questa ultima settimana abbiamo seguito passo dopo passo la possibile evoluzione della trattativa tra l’ imprenditore che aveva manifestato l’interesse a rilevare l’attività dell’azienda Tmm - spiega Braccini -. Il soggetto interessato aveva costituito anche una apposita società per poter fare l’operazione ed aveva manifestato a più riprese la possibilità di far riprendere la produzione e salvare gran parte dell’occupazione. I tempi si sono poi dilatati e sapevamo che la situazione era diventata complessa, ben sapendo che questi erano giorni decisivi".
"Purtroppo abbiamo conferma che non ci sarà nessuna evoluzione e la trattativa é gravemente saltata, probabilmente per un progetto industriale non credibile e non tanto per una questione economica - aggiunge Braccini -.Oggi é stata fatta l’assemblea dei lavoratori presso il gazebo presidiato ininterrottamente da quattromesi e deciso che il presidio continuerà ad andare avanti fino a fine anno. I lavoratori e le lavoratrici non hanno lasciato nulla di intentato e hanno lottato con tenacia e dignità per favorire una soluzione della vertenza, se non vi sono state conclusioni positive le responsabilità vanno ricercate anche all’interno di un quadro di sistema nazionale favorito da leggi anomale dove con troppa facilità si permette di chiudere imprese e lasciare a spasso i lavoratori. Per quanto ci riguarda non ci arrendiamo e continueremo a batterci al fianco dei lavoratori fino alla fine e per cercare di costruire insieme una nuova condizione lavorativa interessando anche la Regione Toscana ed il Ministero dello sviluppo economico affinché ognuno si assuma le proprie responsabilità".
Dure anche le parole di Marco Comparini (Fiom Valdera): "qui nessuno, dagli operai alla Fiom ha qualcosa da rimproverarsi. E'stato fatto tutto il possibile, fino a porare al ministero la storia della nostra fabbrica. Non molliamo, non molleremo, restiamo qui fino all'ultimo. Non sono mancate lacrime e rabbia. Comprensibili ma che, a pochi giorni da Natale, hanno un sapore ancora più amaro.