REDAZIONE PONTEDERA

Il trans lo minaccia di morte sul telefono, ma sbaglia numero

Calcinaia, la vittima denuncia tutto alla polizia. Scoperto l’errore

La polizia ha scoperto chi inviava le minacce

Calcinaia (Pisa), 1 aprile 2016 - Il trans, il cliente e l’altro. Altro, poverino, ignaro di tutto. Estraneo a tutto, ma finito in un giro di offese via WhatsApp che l’hanno costretto a rivolgersi alla polizia e sporgere una denuncia contro ignoti. La vittima abita a Calcinaia e dopo una serie di messaggini dal contenuto molto grave, comprese minacce di morte, è andato al commissariato di Polizia di Pontedera e ha raccontato tutto agli agenti. I poliziotti hanno preso il suo numero di cellulare e quello dal quale il calcinaiolo riceveva i messaggi minatori. Ovviamente, il numero non era tra i suoi contatti altrimenti sarebbe riuscito da solo a risalire all’autore. Ma poteva essere un suo conoscente che, con un numero diverso da quello del cellulare usato comunemente lo offendeva e lo minacciava.

Invece no. Non era un conoscente della vittima. Né un amico né un familiare. Nessuno che l’uomo di Calcinaia potesse conoscere anche lontanamente. Era un transessuale brasiliano di 33 anni, domiciliato a Pisa, dedito alla prostituzione. Gli accertamenti sul numero di telefono in poco tempo hanno fatto emergere il responsabile. Si trattava, appunto, del brasiliano uomo all’anagrafe ma donna all’apparenza, che, molto probabilmente, inviava i messaggi a un numero che forse gli era stato fornito da un cliente, ma che era quello della vittima di Calcinaia. E’ probabile che il cliente o l’amante del trans, dopo una serie di incontri, abbia «accontentato» il brasiliano lasciandogli un numero di telefono di cellulare dicendogli che era il suo invece era di un altro. E così il brasiliano ha iniziato a mandare i messaggi al calcinaiolo contenenti ingiurie molto pesanti fino alle minacce di morte.

Perché il trans trentatreenne – C. D. F., brasiliano ma abitante a Pisa in centro – inviasse messaggini con WhatsApp così espliciti e minatori non è dato di saperlo e neppure la Polizia è riuscita ad appurarlo. Ma sicuramente l’avrà fatto per questioni legate al rapporto con l’altra persona di cui, ovviamente, non si conoscono né le generalità né la provenienza. Il lavoro della Squadra Anticrimine del commissariato di Polizia di Pontedera e della Squadra Mobile della Questura di Pisa è andato avanti per alcuni giorni fino a quando non è stato chiaro da quale utenza telefonica arrivassero i messaggini minatori alla vittima. Il brasiliano trentatreenne è stato arrestato. Altri accertamenti hanno consentito ai poliziotti di appurare che il trentatreenne C. D. F. era anche colpito da un ordine di esecuzione per una condanna definitiva a quasi un anno di carcere per reati connessi alla sua attività di meretricio ed è stato tratto in arresto e condotto alla casa circondariale di Pisa.

gabriele nuti