Volterra (Pisa), 5 maggio 2021 - "Un consiglio comunale paradossale che doveva essere sospeso e rinviato. E una consigliera di maggioranza che partecipa alla votazione mentre acquista un paio di stivali a Siena". La diretta streaming più assurda nella storia di Volterra è quella di venerdì 30 aprile e a denunciare l’accaduto sono le minoranze con Roberta Benini, capogruppo “Per Volterra” e Paolo Moschi, capogruppo “Uniti per Volterra”. "A Volterra viviamo l’ennesimo consiglio surreale, previsto per le 15.30 – raccontano – e nel quale alle 16.40 è stato appena fatto l’appello dei presenti. Un continuo scollegamento e ricollegamento, con gesti stizziti dei consiglieri che cercano attenzione e richiami al malfunzionamento del programma. Alle 18.50 circa, dopo una sospensione richiesta dalle minoranze e la riunione in capogruppo, le opposizioni decidono di dire basta e di non continuare la “farsa”, abbandonando la seduta e prendendo una decisione che il sindaco è costretto a subire, decretando, al posto di un presidente del consiglio non più in grado di intervenire, il rinvio del consiglio comunale ad altra data e l’invalidità dei soli due punti trattati in quasi 4 ore, sui 17 previsti da ordine del giorno. Ad aggravare la situazione il comportamento della giovane consigliera di maggioranza Martina Polato la quale, incurante dell’impegno preso con i colleghi, il Comune e gli elettori, ha preferito, durante la seduta del consiglio comunale, dopo essersi segnata presente, andare a Siena ad acquistare fisicamente delle scarpe, partecipando alle votazioni mentre stava facendo qualcosa che riteneva evidentemente più importante che decidere per il bene della collettività".
"Il malfunzionamento del programma e l’improvvisa accensione di telecamera e microfono, l’hanno colta sul fatto – segnalano Moschi e Benini – , facendo sì che si sentisse chiaramente mentre era intenta a chiedere alla commessa la disponibilità di un paio di camperos a mezza gamba. Un comportamento irrispettoso per le istituzioni che non può essere accettato e liquidato con scuse generiche accompagnate da un sorriso di sufficienza, a dimostrare di non aver neanche capito la gravità dell’azione compiuta: un’azione volontaria sulla quale non si può soprassedere".
Nella sostanza quindi un consiglio offensivo per le stesse istituzioni, tanto che i capogruppo Benini e Moschi l’hanno fatto presente sia durante la seduta che durante la sospensione tra capogruppo, arrivando infine all’abbandono della seduta da parte dei consiglieri Benini e Fidi, prima che il sindaco capitolasse. Una debacle, l’ennesima, di una maggioranza che non solo non garantisce la terzietà con la figura del presidente del consiglio, ma non riesce neanche a garantire la validità delle votazioni".