
Marco Espeche (foto Bongianni/Germogli)
Rimettersi la fascia di capitano al braccio dopo 13 partite non è bastato a Marco Espeche, né al Pontedera, per festeggiare. Lo 0-3 col Pescara è infatti il ko stagionale più pesante tra le otto gare perse al Mannucci in questo campionato, il quarto nelle ultime 5 giornate, e segue la tripletta subita il venerdì precedente a Chiavari.
"Purtroppo – commenta il 39enne difensore - ci troviamo a commentare un passivo pesante, perché perdere 3-0 non è cosa da tutti i giorni. E’ vero che abbiamo creato tanto, che abbiamo pagato il minimo errore, però il messaggio deve giungere forte e chiaro: ci mancano ancora alcuni punti per arrivare al traguardo finale (la salvezza, ndr) e dobbiamo andare alla ricerca di quei punti lì, con la relativa tranquillità che ci permette di avere la classifica. Perché non siamo salvi, e questa è la realtà, e subiamo troppo, e anche questa è la realtà. C’è ancora tanto da lavorare, perché i numeri dicono che non siamo una squadra che in questi mesi è stata in grado di maturare per raggiungere l’obbiettivo al più presto. Quindi va ritrovato quello che avevamo qualche settimana fa, ossia la fame, la voglia di non prendere gol e la consapevolezza che per puntare a qualcos’altro c’è prima da passare da un obiettivo che è la salvezza".
Espeche ammette che la vittoria del Pescara è stata favorita da errori della squadra granata: "Se il Pescara è in alta classifica vuol dire che qualche qualità ce l’ha, ma noi abbiamo agevolato i nostri avversari, abbiamo peccato di ingenuità volendo cercare giocate corte, sapendo che loro erano aggressivi, ed è un po’ quello che ci ha portato ad abbassarci. Magari si è pagato questa paura di prendere gol, quando invece bisogna giocare con personalità e carattere".
Il capitano esclude che la penalizzazione della Lucchese, che ha allontanato i play out, adeso a +8, abbia creato rilassatezza: "Questo non può averci portato a staccare la spina, altrimenti vuol dire che non siamo in grado di fare un percorso da calciatori, vuol dire che mentalmente non siamo pronti. Quindi adesso pensiamo alla gara di sabato col Milan Futuro. E’ una sfida importante, ma noi siamo consapevoli di essere una squadra forte e andiamo alla ricerca dei tre punti".
L’altro calciatore ad aver analizzato il match col Pescara è stato il portiere Simone Calvani, classe 2005: "C’è molto rammarico, perché penso che chi ha visto la partita non può dire che il Pescara abbia fatto una buona gara, mentre noi abbiamo raccolto meno di quanto meritavamo. Abbiamo commesso degli errori, che nel calcio ci possono stare, ma adesso cerchiamo di resettare questa sconfitta e pensiamo al Milan Futuro, sapendo che da qui alla fine dobbiamo dare sempre il massimo. Non ci dobbiamo rilassare perché questo campionato è tosto e difficile, e sabato ci attende la prima di sette partite importanti che ogni volta dobbiamo affrontare al meglio".
Stefano Lemmi
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