REDAZIONE PONTEDERA

Granata, il ko che pesa: "Cambiare atteggiamento"

Il Pontedera si è arenato dopo le due vittorie nelle prime tre partite. Agostini: "In questo momento si produce tanto e si raccoglie poco".

Il Pontedera si è arenato dopo le due vittorie nelle prime tre partite. Agostini: "In questo momento si produce tanto e si raccoglie poco".

Il Pontedera si è arenato dopo le due vittorie nelle prime tre partite. Agostini: "In questo momento si produce tanto e si raccoglie poco".

Serve qualcosa di più. Senza dubbio. Anche perché è nelle corde di questa squadra riuscire a migliorare la media di 1 punto a partita (7 gare, 7 punti) che ha caratterizzato questo avvio di stagione del Pontedera. Che dopo un’illusoria partenza di due vittorie nelle prime tre giornate, adesso si è arenato sul piano dei risultati, visto che nelle ultime 4 partite ha messo insieme un solo punto (il pari di Pineto) contornato da tre sconfitte. L’ultima, in ordine di tempo, l’1-2 col Campobasso domenica. "La sconfitta ci penalizza, però dobbiamo fare qualcosa di più – ha riconosciuto a fine gara l’allenatore Alessandro Agostini – perché è due volte che prendiamo gol nel finale, quindi bisogna metterci qualcosa di diverso. Serve lavorare per migliorare quegli aspetti che in questo momento stiamo pagando, perché quando una squadra prende tanti gol (11, ndr) ci deve essere un atteggiamento generale diverso. Non reputo che ci siano problemi particolari, ma in questo momento è così, quindi bisogna andare avanti e non perdere di vista gli obiettivi. Bisogna lavorare per migliorare".

Agostini conferma di non essere preoccupato: "Lo sarei se gli avversari ci mettessero sotto dall’inizio alla fine, ma non è così. Contro il Campobasso la mia squadra ha risposto a quello che le avevo chiesto, soprattutto nel primo tempo abbiamo avuto delle ripartenze che abbiamo sfruttato poco, ma questo fa parte del gioco e va migliorato. Serve più fiducia e credere più in noi stessi". "Nel complesso – riprende l’allenatore del Pontedera – la squadra ha fato una discreta partita sotto ogni punto di vista, ha pressato bene ed è ripartita creando occasioni, in particolare quelle di Ianesi e Corona che hanno costretto il portiere ospite a due grandi parate. Quindi non credo che non si potesse vincere la partita, e questo poteva accadere anche contro l’Arezzo".

"Di sicuro – conclude Agostini – si poteva e si doveva fare qualcosa di più. Dispiace per questi episodi negativi, però quando diventano troppi bisogna prendere atto che serve fare di più in quei momenti. Parlo dei singoli episodi, non della squadra, che complessivamente ci ha messo impegno. C’è però da lavorare su queste situazioni perché poi le cose diventano difficili. Nel calcio d’altronde ci sono i momenti, e in questo si produce tanto e si raccoglie poco. C’è solo da lavorare". Anche perché se 7 partite non sanciscono promozioni e retrocessioni, è tempo di iniziare a risalire la china già dalla trasferta di sabato a Carpi.

Stefano Lemmi

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