Per sapere che Pontedera vedremo il prossimo anno dal punto di vista tattico bisogna (giustamente) attendere il nome del nuovo allenatore. Dopo dieci anni di 3-5-2 (tranne poche eccezioni) marchio di fabbrica prima di Paolo Indiani e quindi di Ivan Maraia, rimasti sulla panchina granata per un lustro a testa, qualcosa ha iniziato a cambiare dall’estate 2022, prima con l’arrivo di Pasquale Catalano, durato però il breve arco di 6 gare, e quindi con il biennio di Massimiliano Canzi, rimasto in panchina per 70 partite di campionato. Premesso che i numeri degli schieramenti valutati nella statistica si riferiscono ai moduli in fase offensiva (perché difensivamente il Pontedera si è sempre adattato uomo su uomo alla formazione che aveva di fronte) e che si parla di atteggiamento iniziale (perché durante i 90’ i granata hanno cambiato pelle anche 2-3 volte), di queste partite oltre la metà, ovvero 36, sono state giocate col 3-4-2-1, 26 con il 3-4-1-2, quattro con il 3-5-2, due con il 3-4-3 e una ciascuna con il 4-2-3-1 e il 4-3-1-2. Prendendo in considerazione solo le 38 partite di questa stagione, il sistema tattico più utilizzato da Canzi è stato nettamente il 3-4-2-1, varato in 27 partite (11 vittorie, 4 pareggi e 12 sconfitte), quindi il 3-4-1-2 ha visto la luce in 10 circostanze (3 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte) e in una ha avuto via libera il 3-4-3 (1 pari). Quando in attacco si è trattato di schierare un centravanti centrale con due mezzali ai lati (accaduto, come detto, 27 volte con il 3-4-2-1), Canzi ha dato fiducia 9 volte a Nicastro (tutte nel girone di andata, poi l’attaccante ha scelto la Vis Pesaro), che lo ha ripagato segnando 1 gol (ad Ancona) e altrettante volte a Ganz (arrivato a gennaio) che invece è rimasto all’asciutto. Completano il quadro le 7 presenze di Selleri, con 1 gol (contro la Juventus NG), e l’unica a testa di Fossati (Cesena-Pontedera 4-0) e Delpupo (Pescara-Pontedera 1-0), senza reti.
Nessuna incertezza invece quando gli attaccanti più avanzati sono stati due, supportati dal trequartista (nel 3-4-1-2), soluzione scelta come detto in 10 occasioni. Per 7 volte a duettare davanti a tutti sono stati Ianesi e Nicastro, mai a segno però nella stessa gara, mentre nelle altre tre il duo è stato composto da Nicastro-Fossati, Selleri-Ianesi e Ganz-Ianesi. Infine, nell’unica gara giocata con il tridente d’attacco (2-2 con l’Olbia), a comporlo sono stati Delpupo-Benedetti-Peli. In ogni caso, delle 53 reti segnate complessivamente dalla squadra, gli attaccanti o l’attaccante schierati nel ruolo più avanzato hanno firmato 7 reti, incidendo soltanto per il 13% del totale.
Stefano Lemmi
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