
L’analisi della trasferta in casa del Milan futuro parla di un sostanziale equilibrio. Atteggiamento più accorto nei primi 45’ per il desiderio di muovere la classifica.
Un pareggio figlio della prudenza. Con le ultime sei partite da giocare e una tranquillità sempre più vicina ma non ancora raggiunta, i punti pesano tantissimo, e si è entrati nella fase della stagione nella quale il pragmatismo (il risultatismo) prevale sull’estetica della prestazione. Quindi un Pontedera non bello che ha portato via un pareggio dalla trasferta contro il Milan Futuro potrebbe essere stato più efficace di un Pontedera magari bello, magari più intraprendente contro l’ultima della classe, ma magari tornato a casa a mani vuote. Oddio, il rischio c’è stato quando Camporese a poco più di un quarto d’ora dalla fine ha siglato il vantaggio dei rossoneri, ma lì la squadra di Menichini ha tirato fuori l’attesa reazione, rimontando uno svantaggio (e conservando il risultato positivo fino al novantesimo) per la quinta volta in stagione. Alla fine l’1-1 è stato il finale più giusto di una sfida equilibratissima e che per quanto visto nei numeri era più da 0-0. Molti infatti sono stati i valori che si sono differenziati di pochissimo, dall’una e dall’altra parte. I tiri totali, ad esempio, sono stati 14 a 10 per i padroni di casa, ma quelli nello specchio sono stati 5 contro 4 per gli uomini di Menichini. Che hanno prevalso anche sulle palle recuperate, 67 contro 66, sulle palle recuperate nella metà campo avversaria, 17 contro 15, e nei duelli vinti, 64 contro 62, mentre la squadra dello squalificato Oddo si è imposta sui dribbling, 20 contro 16, sul possesso palla, 52% contro 48% e nei duelli aerei vinti, 11 contro 8.
La differenza più netta sta invece nell’xG (Expected Goals), che pende a favore del Milan per 1,014 contro 0,533. Questo non significa che i rossoneri siano stati effettivamente più pericolosi, perché i tiri che hanno avuto la probabilità più alta di finire in rete (cioè la caratteristica misurata dall’xG) sono stati soltanto due: il palo di Quirini e il gol. Il Pontedera infatti ha dalla sua parte l’xGot (Expected Goals on Target), parametro che misura l’efficacia che ha avuto quel determinato tiro, e che è stato di 1,034 contro 0,81. Quindi, se potenzialmente i tiri del Milan avevano più chance di finire in gol perché scagliati da posizioni favorevoli, quelli del Pontedera sono stati più...pesanti. E pure l’Ipo (Indice di pericolosità) è più alto per i granata, che complessivamente hanno costruito di più in fase offensiva, nonostante nel primo tempo abbiano creato un solo tiro in porta e uno bloccato, mentre nella ripresa i tiri in porta sono stati quattro, oltre a due fuori e due bloccati. Numeri che confermano l’atteggiamento più accorto dei primi 45’ attuato per tornare a muovere la classifica dopo due ko, e la capacità di reagire nel secondo tempo, soprattutto dopo lo svantaggio.
Stefano Lemmi
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