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Soddisfatto della prestazione, rammaricato per il risultato. Sta in questi concetti l’analisi post-partita di Leonardo Menichini (nella foto), L’allenatore del Pontedera non ha nulla da rimproverarsi, ma la sua squadra, seguita a Sassari da 6 tifosi della gradinata nord Diego Savelli, resta ferma al palo per la seconda giornata consecutiva. "C’è tanto rammarico - ha attaccato nella sala stampa il tecnico granata – perché nel primo tempo abbiamo avuto tre occasioni importanti, due con Italeng e una con Vitali. Non le abbiamo concretizzate, e voi sapete che gli episodi orientano la partita. Al 42’ invece c’è stata questa punizione da cui è nato il gol e da lì tutto è diventato molto difficile e complicato contro una Torres che è un avversario forte. Però devo dire che la mia squadra mi è piaciuta. Soprattutto nel primo tempo ha giocato e ha fatto girare palla, mentre la Torres non è stata granché pericolosa. Ricordo solo un tiro da dentro l’area che ha sbagliato un loro attaccante (Fischnaller, ndr), però non ci sono state grandi occasioni".
"Poi nella ripresa - prosegue Menichini - ci poteva essere il 2-0 nel finale, in contropiede, mentre noi abbiamo cercato il forcing, anche disordinato, perché quando si perde si va anche sulla casualità. Se finisce 0-0 il primo tempo può venire fuori un’altra partita, con la Torres che deve uscire e può concederci qualcosa. Quindi sono soddisfatto per la prestazione, non per il risultato". E se qualcuno gli parla di zona playoff (il Pontedera è 11esimo), l’allenatore ribatte pronto: "Della zona play off non ne vogliamo sentir parlare, e non per scaramanzia. Prima vogliamo raggiungere la quota salvezza. Anche oggi resta la bella prestazione, ma zero punti. Invece cominciamo a fare i punti per raggiungere l’obiettivo. Arriviamo alla salvezza e poi vediamo quante partite mancano, ma penso che sarà un campionato molto molto sofferto. Per noi ma anche per gli altri".
Stefano Lemmi
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