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Quello visto a Campobasso è stato un Pontedera concreto, c’è poco da dire. Così nel dopo-partita l’allenatore Leonardo Menichini può...
Quello visto a Campobasso è stato un Pontedera concreto, c’è poco da dire. Così nel dopo-partita l’allenatore Leonardo Menichini può analizzare la nona vittoria stagionale con grande serenità. "E’ stata una gara sicuramente equilibrata – ha detto il tecnico del Pontedera – ma noi siamo stati bravi a far girare palla, abbiamo avuto un buon possesso e abbiamo cercato di mandare a vuoto questa pressione che il Campobasso giocando in casa e cercando di far punti sapevamo avrebbe esercitato. Noi siamo stati pazienti e abbiamo aspettato l’occasione buona per passare in vantaggio. E’ capitata con il gran gol di Sala e su quello abbiamo continuato a giocare".
"Poi nel secondo tempo – ha ripreso Menichini – un po’ per i cambi del Campobasso, un po’ per la voglia di rimontare dei nostri avversari, perché anche la loro classifica non è buona, sapevamo che potevamo incorrere in certi pericoli. Siamo stati fortunati su qualche palla in area di rigore e qualcosa ha parato bene il nostro portiere, però tutte le volte che c’è stata l’occasione di ripartire lo abbiamo fatto e abbiamo sfiorato anche un paio di gol".
"Direi che tutto sommato - ha concluso - abbiamo fatto una grossa partita contro un Campobasso che ci ha provato fino all’ultimo, però ha trovato un Pontedera determinato che ha saputo soffrire e lottare come sempre in questo campionato. Obiettivo? Sicuramente vogliamo raggiungere la quota salvezza, che è ancora difficile da stabilire, anche se penso che serviranno 43-44 punti. Una volta raggiunta vediamo, ma noi dobbiamo ricordarci chi siamo e quello che abbiamo sofferto".
E mentre una decina di ultras della gradinata nord Diego Savelli era a Campobasso, nella mattinata di ieri Carlo Barsotti, uno dei fondatori del gruppo Boys ‘79, e Luca Bernardini, tra i tifosi più noti della gradinata nord Diego Savelli, si sono recati al cimitero di Fucecchio per deporre un sciarpa del Pontedera sulla tomba di Luca Molesti, storico tifoso (e amico) scomparso il 21 gennaio.
Stefano Lemmi
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