REDAZIONE PONTEDERA

Lucca, il riscatto

Non fu riscattato per 60 mila euro, oggi vale fra una cifra – come ha avuto modo di specificare il patron nerazzurro Corrado – che si aggira fra i 15 e i 20 milioni. La sfida fra Brescia e Pisa vive (anche) nel segno di Lorenzo Lucca. Nel recente passato del bomber, infatti, vi è l’esperienza con la maglia delle Rondinelle. Solamente due anni fa i lombardi non credettero abbastanza nell’attaccante di Moncalieri: nonostante le sue 21 reti nel campionato Primavera il patron Massimo Cellino decise di non sborsare i 60 mila euro necessari per ottenere il riscatto dal Torino. Eppure quando era arrivato a Brescia il giocatore aveva anche firmato un pre-accordo quinquennale, ma quando si consumò l’addio del diesse Stefano Cordone, anche Lucca aveva ormai cambiato procuratore, passando ad Antonino Imborgia. Una storia che ha lasciato strascichi tanto che Cordone, proprio in queste ore, ha dichiarato ai colleghi bresciani: "Io volevo a tutti i costi il riscatto di Lucca . Convocai il padre di Lucca in sede poiché il giocatore allora era minorenne. Arrivò direttamente da Torino. Ripeto, lo volevo a tutti i costi per altro per una cifra di 60 mila euro considerata dal sottoscritto recuperabile facilmente anche in caso di un percorso di crescita non florido del ragazzo. In quella stagione Lucca segnò 21 gol in Primavera ed era convocato in pianta stabile in Prima Squadra. Per conto mio era un’operazione da fare, ma decise Cellino".

Comunque sia l’attaccante tornò sotto la Mole, ma anche in granata se lo fecero scappare e il Palermo riuscì a farlo suo praticamente a zero. Una mossa di mercato – alla luce della successiva esplosione – di grande intelligenza da parte dei rosanero che hanno monetizzato l’affare questa estate ottenendo 3,3 milioni di euro per il passaggio al Pisa. Quello col Brescia per Lucca è solo uno dei tanti incroci di un chiacchieratissimo mercato che ha visto le due società, questa estate, rivaleggiare anche per altri obiettivi.