"Il pareggio ce lo teniamo stretto, ma ora ci rimbocchiamo le maniche e pensiamo alla Pianese". Così ha aperto l’intervista post-partita Matteo Guidi, difensore del Pontedera e autore dell’assist (il secondo stagionale dopo quello di Pescara a Pietra) che domenica ha consentito al compagno di reparto Martinelli di andare in vantaggio ad Ascoli.
"Il pareggio – ha proseguito il giocatore classe 2003 – è buono perché ottenuto al termine di una gara molto intensa sotto il punto di vista atletico, e il gol è arrivato su uno schema provato in settimana. Per il resto aver giocato col 4-4-2 è stato per me provare un nuovo ruolo, ma credo di essere riuscito a fare lo stesso una buona gara. Anche perché non era facile giocare in uno stadio come il Del Duca, davanti a tanti tifosi avversari. Da parte nostra noi ringraziamo i nostri sostenitori (i dieci della gradinata nord Diego Savelli presenti, ndr) perché ci seguono in tutte le trasferte". Ma sul piano dei numeri com’è da valutare questo pareggio? Giusto? Generoso? Se analizziamo il match sotto il profilo della fase offensiva, l’Ascoli è avanti su tutti i parametri. Nei tiri totali, 12 contro 6, nei tiri nello specchio, 4 contro 2, nei dribbling, 16 contro 12, e nel possesso di palla, 60% contro 40%. Da questo punto di vista potremmo dunque parlare di pareggio generoso per gli uomini di Menichini. Anche considerando che i granata hanno regalato all’Ascoli 3 punizioni dal limite per altrettanti falli (con Tantalocchi salvato dal palo interno sul primo calcio piazzato) e una grossissima occasione (sventata da Tantalocchi) per un liscio. Ma… Ma se andiamo a guardare i dati della fase difensiva, i numeri sono di sostanziale parità, con i bianconeri avanti 78 a 73 sulle palle recuperate, 15 a 12 sulle palle recuperate nella metà campo avversaria e nei duelli vinti, 97 a 86, e i granata meglio nei duelli aerei vinti, 28 a 24.
Questo significa che il Pontedera la gara l’ha giocata, l’ha lottata ed ha saputo portare in fondo il pareggio. Se togliamo i regali natalizi anticipati sopra ricordati, Espeche e compagni hanno legittimato il punto con 5 ripartenze importanti nella ripresa, sciupate per imprecisione e stanchezza. Quindi, da questo punto di vista l’1-1 è meritato. Ovvio che l’xG (expected goal) 1,730 contro 1,007, e l’Ipo (Indice di pericolosità offensivo), 69 contro 33, siano a vantaggio dell’undici ascolano, ma la pericolosità offensiva bianconera è aumentata nella ripresa, quando Di Carlo ha effettuato 4 cambi inserendo forze fresche, perché i primi 45’ hanno mostrato una gara equilibrata, con vantaggio del Pontedera in termini di pericolosità. E anche questo depone per ritenere giusto il primo punto della storia conquistato in territorio ascolano.
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