Adesso è ufficiale: Leonardo Menichini, 70 anni, è il nuovo allenatore del Pontedera. L’esperto tecnico è stato presentato nel tardo pomeriggio di ieri nella sede del club, dopo aver condotto il primo allenamento della squadra che sabato ospiterà la Torres. "Sono venuto qui – ha iniziato Menichini, che ha sottoscritto un biennale – perché nonostante avessi ancora un contratto con la Turris (portata alla salvezza nella stagione scorsa, ndr) avevo visto la squadra e mi era piaciuta". Curioso il fatto che nonostante l’accordo con i dirigenti (alla conferenza erano presenti oltre al presidente Millozzi e al direttore sportivo Zocchi anche i soci Rossano Signorini, Marco Maiello e Luca Signorini) sia stato raggiunto in 24-48 ore, Menichini fosse già stato, casualmente, a veder giocare i granata. "Ho assistito alla partita col Campobasso – racconta – per caso, solo perché ero venuto a trovare mia sorella (che abita a Ponsacco, ndr) e in queste situazioni quando c’è il Pontedera in casa vado allo stadio. Ma non pensavo affatto di poterne diventare l’allenatore". "Invece – prosegue il neo tecnico granata - questa è stata la decisione della società e io, oltre a ringraziare tutti per la fiducia nei miei confronti, sono contento di essere qui. Avevo altre proposte, ma ho accettato Pontedera perché sono convinto che da questa situazione ne usciamo tutti insieme, raggiungendo l’obiettivo di mantenere la categoria. Nella quale, credetemi, non è scontato starci così a lungo come il Pontedera". "D’altronde – ha concluso Leonardo Menichini - il Pontedera è riconosciuto in tutta Italia come un modello di sostenibilità perché fa giocare i giovani, ed è qualcosa che riempie di orgoglio. Quindi continueremo su questa strada, per mettere sempre il meglio in campo. Sono felicissimo di essere qui per centrare l’obiettivo stagionale e so di avere una grande responsabilità. Ma sono abituato, perché ho allenato anche in piazze più calde e polemiche".
Ad aprire la conferenza, durata una mezz’oretta, era stato il presidente Simone Millozzi: "Diamo il benvenuto a mister Menichini, ringraziandolo per la disponibilità e l’entusiasmo con il quale è venuto da noi, ma ringraziamo anche Agostini e il suo vice per l’impegno profuso e la serietà dimostrata in questi mesi. Abbiamo deciso come società di dare una svolta perché ne sentivamo la necessità, non per una questione di impegno da parte dei giocatori, che hanno sempre dimostrato volontà e sacrificio, ma perché i risultati non sono stati ritenuti soddisfacenti dalla dirigenza". E con il direttore Zocchi che ha "ringraziato Agostini e il vice Sgambato per per quello che hanno dato, anche umanamente, nello spogliatoio, sicuro del fatto che potrò rivederli un giorno in categorie superiori", la presentazione si è conclusa con una rappresentanza di ultras della gradinata nord Diego Savelli che hanno messo una sciarpa granata al collo del neo allenatore.
Stefano Lemmi
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