Pescara, 30 ottobre 2024 – Sarebbe stato meglio perdere 5-0 come a dicembre scorso. Farlo così (2-1), al 6’ minuto di recupero, in casa della prima della classe, dopo essere riusciti a rimontare, fa malissimo. Già non era facile a condizioni normali per il Pontedera presentarsi nella tana della capolista Pescara che proveniva da 5 vittorie di fila, figurarsi doverlo fare con una squadra letteralmente decimata (6 assenti, con Ragatzu ultimo della lista) rendeva l’impegno ancora più arduo. Così Menichini ha dovuto inventarsi qualcosa. Rispetto all’1-1 con l’Entella, e probabilmente anche in previsione del prossimo match, in casa con il Milan Futuro, ha lasciato in panchina capitan Espeche, 39 anni, e Ambrosini, uscito stanchissimo contro i liguri, proponendo un 3-4-2-1 (al posto del 3-5-2) con Perretta (capitano) altissimo a fianco di Sala e Ianesi e dietro a Corona a disegnare un inedito 3-3-3-1 in fase di possesso. Che fosse una partita di sofferenza era già scritto nei numeri, ma in verità a spezzare l’equilibrio in favore della prima della classe nel calare de primo tempo, è stata un’ingenuità. Quella di Guidi, che in scivolata ha toccato con il braccio un traversone rasoterra di Bentivegna. Dal dischetto Merola ha spiazzato Tantalocchi.
Un vero peccato, perché fino a quel momento i granata non solo avevano tenuto onorevolmente il campo, concedendo alla squadra di Baldini il minimo sindacale come un destro ravvicinato dell’isolato Valzania respinto da Tantalocchi (9’) e una punizione dalla distanza di Merola con la palla che ha colpito la parte alta della traversa (35’), ma avevano saputo costruire la più grossa palla-gol dei primi 45’ con una dolce pennellata di Ianesi a centro area per l’accorrente Pietra che di testa, indisturbato, ha però spedito fuori (26’). Nella ripresa Menichini per provare a riacciuffare la parità ha inserito il giocatore più... offensivo che aveva in panchina, ossia il centrocampista Ambrosini, togliendo l’ammonito Gagliardi e il Pontedera ha continuato a rimanere ordinato. Fino a quando ha trovato il pari con una punizione di Ladinetti deviata da Guidi per il tocco vincente di Pietra. Un pari meritato, svanito però al 6’ di recupero con l’uscita a vuoto di Tantalocchi e il tocco di De Marco.
Tabellino
PESCARA 2 - PONTEDERA 1
PESCARA (4-3-3): Plizzari; Staver (27’ st Pierozzi), Brosco, Pellacani, Moruzzi; Valzania (27’ st De Marco), Squizzato, Dagasso; Merola (27’ st Ferraris), Vergani (8’ st Tonin), Bentivegna (8’ st Cangiano). A disp: Saio, Profeta, Giannini, Meazzi, Crialese, Tunjov, Zeppieri, Saccomanni, Mulè. All. Baldini
PONTEDERA (3-4-2-1): Tantalocchi; Guidi, Pretato, Gagliardi (1’ st Ambrosini); Cerretti, Perretta (30’ st Maggini), Pietra (44’ st Espeche), Ladinetti; Sala, Ianesi (47’ st Coviello); Corona. A disp: Calvani, Vivoli, Benucci, Innocenti. All. Menichini
Arbitro: Luongo di Napoli
Marcatori: 39’ pt su rigore Merola (PE); 22’ st Pietra (PO), 52’ st De Marco (PE)
Note: spettatori 5.554; ammoniti Gagliardi, Pretato, Maggini, Pierozzi, Squizzato, De Marco; angoli 13-0
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