STEFANO LEMMI
Sport

Pontedera, analisi di un ko. È mancata la cattiveria

La recente sconfitta contro la Torres ricostruita attraverso i numeri . Il mancato dominio dei sardi fa ben sperare i granata in vista nel nuovo round.

Sabato il Pontedera torna in campo al Mannucci

Sabato il Pontedera torna in campo al Mannucci

E’ mancata la giusta cattiveria (sportiva, ovvio) sotto porta. E’ questa osservazione quella che più di tutte riesce a dare un senso alla sconfitta di domenica a Sassari, alla luce dei consueti dati che emergono nel dopo-gara. E quelli di Torres-Pontedera (1-0) dicono che per quanto riguarda le situazioni pericolose e Ipo (indice di pericolosità) le due squadre si sono sostanzialmente equivalse. Però, quando gli uomini di Menichini sono arrivati davanti a Zaccagno, portiere di casa, si sono fatti intimorire più di quanto sia accaduto a Carboni (autore del gol-partita) e compagni di fronte a Calvani. E’ successo nel primo tempo due volte a Italeng (clamoroso il colpo di testa spedito alto a porta spalancata alla mezzora) e una a Vitali e nella ripresa ancora a Italeng, Ladinetti e Lipari. In totale sono stati sei tiri tutti potenzialmente diretti verso lo specchio della porta sarda ma che solo per un dettaglio che potremmo definire "emotivo" non hanno generato un gol. Se non fosse che siamo ancora a febbraio, potremmo dire che davanti alla porta avversaria il Pontedera si è...sciolto come neve al pur tiepido sole della Sardegna. Questo pericolo scampato per la Torres è fotografato da un xG (expected Goals) basso, che è stato di 0,566, contro quello oltre tre volte superiore fatto registrare dalla squadra di Greco, arrivato a 1,802, e dalle solo due conclusioni fatte nello specchio contro le 5 della Torres, che nel complesso ha messo insieme 16 reti.

I sardi, che per il 58% del tempo di gioco hanno avuto il possesso-palla, si sono fatti preferire, seppur in maniera non schiacciante, sui passaggi chiave, che sono stati 29 (di cui 6 ad opera di Giorico, il migliore dei 22 in campo) contro 12 (di cui 4 per merito di Scaccabarozzi), sui dribbling, 16 contro 15, sulle palle recuperate, 79 contro 74, sui duelli vinti, 86 contro 76 e sui duelli aerei vinti, 23 contro 20. Il Pontedera invece si è portato a casa un maggior numero di palle recuperate nella metà campo avversaria, 26 contro 14, e una maggiore altezza (in metri) di queste palle recuperate, che è stata di 39 metri contro 33. E così l’impressione solo visiva avuta durante i 90’ di domenica sul fatto che i rossoblù terzi in classifica non abbiano dominato trova conferma anche nei numeri, e l’auspicio è che queste considerazioni siano d’aiuto per la prossima gara dei granata, quella di sabato in casa contro il Gubbio. Una gara delicata – gli umbri sono decimi, i granata hanno un punto in meno – che in caso di vittoria darebbe un taglio probabilmente decisivo ai timori di non riuscire ad agganciare la salvezza diretta, nell’attesa della decisione della Procura federale sulla penalizzazione alla Lucchese per gli stipendi e i contributi non pagati nel trimestre novembre 2024 -gennaio 2025.

Stefano Lemmi

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