Domenica a Gubbio per il Pontedera era importante vincere. Era l’obiettivo – assai difficile in verità - principale della trasferta. La squadra di Menichini, che domenica ospita l’Entella, c’è riuscita (1-0) e quindi è stato fatto il massimo. Stavolta però c’è riuscita in un modo inusuale, ossia sfoderando un cinismo – caratteristica che nel calcio è un pregio e non un difetto – mai visto prima. Lo dicono i numeri del match, valido per la 10a giornata di campionato.
La rete nel primo tempo di Ianesi, rete che ha deciso la sfida, è stata infatti l’unico tiro nello specchio della porta umbra effettuato nei 99’ di gioco (recupero compreso) dalla formazione granata, che di tiri totali ne ha scagliati due: quello dell’1-0 nel primo tempo, appunto, e una punizione di Ladinetti finita alta di poco nella ripresa. Dati che se da una parte consegnano al Pontedera il 50% di percentuale realizzativa, che è un valore statisticamente molto alto, dall’altra testimoniano come sia stato possibile conquistare comunque i tre punti con un xG (expected goals) di 0,227, quindi molto molto basso.
Accanto a questo va tuttavia aggiunto che la squadra ha difeso con ordine, ha lottato e ha dato prova di grande maturità, soprattutto considerando che in campo per tutto il primo tempo c’erano solo giocatori nati dal 2000 in poi, compresi i tre over Perretta (2000), Ladinetti (2000) e Cerretti (2001). Morale: se nel passato recente ogni tiro subito veniva pagato a caro prezzo pur creando tanto, domenica gli uomini di Menichini son riusciti a raccogliere il massimo con il minimo sforzo. Sul fronte Gubbio i dati statistici parlano invece di 14 tiri, dei quali 4 nello specchio. Ma quello che potrebbe sembrare quasi un assedio (la media sarebbe di 1 tiro ogni 7 minuti), in realtà non rispecchia quanto visto sul campo, perché la squadra di Taurino, seppur padrona del gioco (65% di possesso palla contro il 35% del Pontedera), dal 41’ del primo tempo non ha più creato pericoli, mostrando quindi quasi un’ora di sterilità offensiva. Prova ne è un xG inferiore a 1 (0,952) quindi mediamente basso. Questo porta anche ad un giusto paragone, ossia che mentre gli umbri hanno perso giocando in modo sterile, lento e impreciso, i granata quando hanno perso lo hanno fatto superando l’avversario nella maggior parte dei dati: xG, tiri in porta, duelli vinti, passaggi chiave, indice di pericolosità e altro. Ma, come detto, l’importante domenica era vincere, e va bene vincere anche in questo modo, tanto i punti sono sempre gli stessi 3. Con Menichini in sella da due giornate e senza ancora la squadra al completo, i lavori sono sempre in corso e dovremo abituarci a un Pontedera tosto e battagliero. Stefano Lemmi
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