STEFANO LEMMI
Sport

Pontedera: Menichini e le vittorie chiave per la salvezza

Leonardo Menichini individua le vittorie contro Gubbio, Pianese e Lucchese come decisive per la salvezza del Pontedera.

Il Pontedera contro la Lucchese (foto Bongianni/Germogli)

Il Pontedera contro la Lucchese (foto Bongianni/Germogli)

Gubbio (alla 29a giornata), Pianese (alla 34a giornata) e Lucchese (alla 35a giornata, ultima fin qui disputata). Sono questi i tre punti-cardine, le tre vittorie-chiave che Leonardo Menichini, arrivato alla guida del Pontedera dalla 9a giornata, ha individuato come fondamentali per la salvezza. L’ha affermato lo stesso tecnico subito dopo il 4-1 alla Lucchese, sabato pomeriggio: "La partita col Gubbio (vinta 2-1 al Mannucci sabato 1 marzo, ndr) è stata il primo snodo cruciale, perché i tre punti ci hanno dato la possibilità di sopportare qualche passo falso". In effetti il successo sugli umbri si è calato in mezzo tra le sconfitte col Carpi e a Sassari e quelle di Chiavari e col Pescara. "Poi – ha ripreso l’allenatore granata - la vittoria di Piancastagnaio (3-0, ndr) ci ha dato tre punti veramente importanti perché ci hanno dato maggiore tranquillità, e infine il successo sulla Lucchese è valso la certezza aritmetica della salvezza in una sfida tutt’altro che facile, contro un avversario che era partito bene. Poi i nostri 3 gol nel primo tempo hanno chiuso la partita, però i giocatori lucchesi hanno dimostrato di onorare la maglia che indossano e per questo non posso che augurar loro il meglio".

Merita ricordare che il derby era a rischio per lo sciopero dichiarato il martedì dai calciatori rossoneri per i mancati stipendi (l’ultimo a ottobre) e revocato venerdì di fronte alla promessa da parte della società di effettuare nella giornata i bonifici, intanto per tre mensilità. Oggi però Gorgone e i suoi giocatori prenderanno una decisione definitiva se proseguire o chiuderla qui, soluzione, questa, che "costerebbe" al Pontedera i 3 punti di sabato, ma, soprattutto 4 gol (uno all’andata e tre al ritorno) a Italeng. "Non c’è voluto tanto da lavorare per tenere concentrati i miei giocatori – ha rivelato Menichini – perché fin da quando era uscita la voce dello sciopero avevo detto che si sarebbe giocato. Ho chiesto sempre concentrazione, perché altrimenti la figuraccia sarebbe stata dietro l’angolo e i ragazzi hanno dimostrato maturità nel volersi togliere da dosso quanto prima questo peso (la salvezza, ndr) che sentivano da luglio per uscire da questa classifica che fino a quando non siamo stati sicuri di aver tagliato il traguardo era sempre pericolosa". E stasera in casa granata (ma non solo) si guarderà con interesse alla finale di Coppa Italia, che in caso di vittoria del Rimini (ospite al Mannucci a Pasquetta) farà accedere ai play off anche l’undicesima classificata. "Siamo in tanti a sperare che il Rimini vinca" taglia corto Menichini, che poi a proposito del suo contratto col Pontedera, in scadenza a giugno 2026, replica così: "E’ l’ultimo dei mie pensieri. Vedremo, ma ora pensiamo a queste tre partite che ci restano da giocare".

Stefano Lemmi

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