Il gol segnato domenica da Riccardo Martinelli ha un valore doppio. Perché è stato il primo gol realizzato ad Ascoli dal Pontedera nella sua storia dopo 4 trasferte con annesse sconfitte senza reti granata, e perché è stato anche il primo firmato dal 33enne difensore con la maglia del Pontedera, in concomitanza con la sua 61a presenza (questa è la sua terza stagione in riva all’Era). Un gol che a fine partita il numero "5" granata ha descritto così: "C’è stata una palla buttata sul secondo palo, come da schema studiato durante la settimana. Guidi di testa l’ha rimessa in mezzo e io fortunatamente sono riuscito ad anticipare il portiere sul primo palo, dando una... tacchettata al pallone". La rete, realizzata dopo mezz’ora di gioco, aveva alimentato la speranza di poter uscire dal Del Duca col bottino piano, ma c’era ancora da fare i conti con la reazione dei padroni di casa.
"L’Ascoli – prosegue Martinelli - ci ha creato problemi sulle palle ferme, sulle palle manovrate, poi siamo riusciti a fare il nostro gol e siamo riusciti un attimo a placarli. Però nel secondo tempo i nostri avversari hanno cambiato anche sistema di gioco, si sono messi con due punte e ci hanno creato maggiori difficoltà". La rete dell’1-1 comunque è stata piuttosto fortunosa, con la palla che dai pugni di Tantalocchi ha sbattuto su Corazza, ora capocannoniere solitario del girone a quota 8 reti. "I bomber sono questi – allarga le braccia il difensore - e la fortuna se la creano. Gol come quello di domenica li fanno i bomber di razza. E comunque, ampliando la visione, l’Ascoli ha un attacco fenomenale, paragonabile a quello della Ternana, uno dei migliori del girone, e con l’ingresso di Caccavo ci ha messo ancor più in difficoltà".
Ad ogni modo la squadra di Menichini ha retto l’urto ascolano, confezionando il secondo pari consecutivo. "Sì, siamo in un momento positivo – riprende Martinelli – però la domenica precedente meritavamo qualcosa in più contro il Milan Futuro, mentre questo con l’Ascoli è un punto se non d’oro, quasi". Tredici punti in 14 partite non fanno però dormire sonni tranquilli, e dicono che di questo passo più della salvezza diretta (che poi è comunque l’obiettivo principale) non è possibile andare. "La nostra ambizione ad ora è la salvezza – conferma il difensore nato ad Arezzo - e quindi guardiamo solo a quella. Il campionato è molto, molto difficile e lo conferma il fatto di trovare squadre come l’Ascoli in zona play out, anche se non metterei i bianconeri nelle pretendenti per la sfida alla salvezza. Da parte nostra, con Menichini che ci ha messo a disposizione la sua esperienza, ora siamo molto più equilibrati e compatti e adesso per farci gol gli avversari devono sudare".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su