REDAZIONE PONTEDERA

Pontedera, tradizione rispettata

Il percorso verso la salvezza rispecchia i canoni del campionato-tipo della squadra. Gli anni a confronto

Quello che il Pontedera sta disputando rispecchia i canoni del campionato-tipo della squadra granata tra i professionisti. Dove ha sempre avuto come obiettivo primario la conquista della salvezza. A metà strada (domenica contro la Pergolettese si è chiuso infatti il girone di andata) il cammino percorso è infatti in linea con la normalità dei tornei precedenti, come si può vedere nello specchietto riassuntivo sopra, che tiene in considerazione il rendimento avuto dalla stagione 2012-13 - quella del ritorno nel calcio dei prof - ad oggi, riportando i punti fatti, le partite giocate e la posizione parziale, calcolati distintamente per il girone di andata e quello di ritorno. Come si nota, escludendo le piacevoli eccezionalità dei secondi posti della stagione 2012-13, dove i granata militavano però in Seconda divisione, ossia la quarta serie calcistica nazionale mentre dal campionato successivo in poi è sempre stata terza serie, e il campionato record dell’anno scorso, il Pontedera ha chiuso per 5 volte su 9 tra la settima e la decima posizione, quella occupata nella stagione in corso.

Le altre due volte si è invece trovato in posizioni più critiche: la sedicesima nel torneo 2016-17 e la quindicesima nel torneo 2017-18. Premesso che le graduatorie sono state stilate tenendo conto dei punti effettivi conquistati in campo dalle varie squadre, quindi senza le penalizzazioni ricevute talvolta dagli avversari, in entrambe le stagioni i granata si sono rimessi in zona-serenità disputando un girone di ritorno migliore. Un fatto, questo, che è loro riuscito per tre volte (l’altra risale all’annata 2013-14) sulle otto esaminate visto che l’anno scorso il campionato non è stato portato a termine a causa del Covid. Venticinque punti al giro di boa, gli stessi che ha adesso, il Pontedera li aveva messi insieme anche nelle stagioni 2015-16, pur in 17 partite anziché le 19 attuali, e 2018-19, in 18 giornate (venne annullata la gara con la Pro Piacenza), e in ambedue i casi nel girone di ritorno i punti collezionati sono stati 20: un punteggio minimo bastato però per raggiungere agevolmente la salvezza. Considerando adesso la peggiore delle ipotesi, ossia che anche questo girone di ritorno porti in dote 20 punti, chiudere a 45 significherebbe evitare i playout senza particolari patemi. E’ ovvio però che i punti vanno fatti in campo, e riprendere a muovere a classifica fra 48 ore contro l’Olbia sarebbe la strada migliore per tagliare prima possibile il traguardo. Intanto, stando alle voci di mercato (che durerà fino all’1 febbraio), l’attaccante Alessio Faella, già da giorni sul piede di partenza e non convocato per la trasferta di domenica scorsa a Crema, sembra piaccia in serie C a Fermana e Cavese.

Stefano Lemmi