La vittoria sulla Spal era uno degli ultimi treni sui quali il Pontedera poteva salire. La squadra di Menichini l’ha fatto, e l’ha fatto in maniera imperiosa, demolendo gli avversari con un devastante 5-1 (tanto che qualche addetto ai lavori di Ferrara ha definito questo tracollo come uno dei punti più neri della storia del club) che le consente di restare attaccata sulla carovana che punta ad uscire dal gorgo dei play out, pur se ancora occupando l’ultima carrozza. Erano 85 giorni che i granata non vincevano davanti ai loro tifosi, dal 4-1 al Sestri Levante dell’8 settembre, mentre per ritrovare un 5-1 al Mannucci bisogna risalire alla gara con la Pergolettese del 2 maggio 2021. Fatto è che questi tre punti, ritrovati dopo 6 turni di astinenza, pur lasciando il Pontedera in quartultima posizione, avvicinano la salvezza diretta a -1 (Lucchese e Spal) e ridanno vigore mentale in vista delle ultime tre partite in programma nel 2024: sabato a Rimini, quindi in casa col Perugia domenica 15 dicembre, ultima sfida del girone di andata, e ancora in casa con il Legnago venerdì 20 dicembre. Ma…
Ma Leonardo Menichini nella conferenza post-Spal è stato chiarissimo: "Questi sono tre punti che ci danno autostima, che ci migliorano la classifica, ma ancora non abbiamo fatto niente. Se guardo la classifica mi viene paura. Dobbiamo continuare a lavorare, a migliorarci, ma dobbiamo continuare a tenere un profilo bassissimo, restando molto umili, con la voglia di fare gruppo e avere fiducia in noi stessi. Poi alla fine vedremo quello che succede". Una fiducia che il tecnico confessa di avere sempre avuto: "La squadra ha sempre lavorato bene, ho ragazzi che hanno la cultura del lavoro e in certe situazioni abbiamo raccolto meno di quello che meritavamo. Però io l’ho detto anche dopo le sconfitte di stare calmi. Come non ci dobbiamo esaltare dopo la vittoria sulla Spal, così non ci dobbiamo abbattere per qualche sconfitta che mi auguro da ora in poi arrivi sempre meno. In ogni caso questo resta un campionato difficile dove nulla è scontato e quindi dobbiamo sempre fare in modo di poter regalare soddisfazioni al nostro pubblico. Contro la Spal abbiamo fatto una grossa prestazione e sono contento soprattutto per i giocatori, che soffrono. Non sono dei menefreghisti. Espeche piangeva ad uscire dal campo non solo per il dolore (il capitano si è procurato una distorsione alla caviglia dopo appena 6’, ndr) ma anche per l’idea di lasciare i compagni". E a chi gli fa osservare che nell’ampio tabellino dei marcatori granata non c’è Italeng, affiancato da Ianesi nei bomber di squadra a quota 6 reti, Menichini ribatte così: "Italeng è stato importante anche se non ha segnato. Ha fatto l’assist per due gol ed è stato una costante spina nel fianco per i difensori ospiti, ai quali ha rubato numerosi palloni. E’ stato quindi determinante per questa larga vittoria". Stefano Lemmi
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