REDAZIONE PONTEDERA

Pontedera, una sconfitta "onorevole"

La Carrarese è tra le squadre più quotate del girone. Ma i granata sono riusciti a tenerle testa, soprattutto nella ripresa

Che quella di mercoledì fosse una sfida ad un livello di difficoltà più elevato rispetto alle due precedenti gare contro Olbia e Piacenza lo si sapeva. La Carrarese è una squadra costruita per stare lassù in classifica fino alla fine, e nel 2-1 dell’altra sera l’ha confermato con i fatti. Oltretutto Baldini era privo di gente come, ad esempio, Caccavallo e Doumbia (l’ex Livorno), che una volta recuperati andranno a costituire un attacco atomico per la serie C. E’ in questa ottica quindi che deve essere valutata la prestazione del Pontedera, squadra che invece dispone di un organico ben diverso e assai più giovane. Che allo Stadio dei Marmi è diventato particolarmente giovane visto che gli under in campo nella formazione titolare erano sei, cioè uno in più di quelli che vengono conteggiati per la valorizzazione. Tre di questi erano in difesa, reparto dove il forfait di Ropolo in fase di riscaldamento pre-gara aveva chiamato in causa Vaccaro, gli altri tre nella cinquina che ha composto la linea di mediana. Pur ben impressionando, reggere l’onda d’urto della Carrarese non è stato facile, anche perché, soprattutto nel primo tempo, per i granata è stato problematico riuscire a distendersi. Al netto degli errori commessi in fase di ripartenza, per quasi tutta la prima frazione c’è stato un sovraccarico di pressione in particolare per la fase difensiva, con i due esterni, i baby Perretta (2000) e Milani (2001) impegnati quasi esclusivamente a rinculare piuttosto che a proporre.

Anche Magrassi e Faella hanno dovuto disputare una gara di sacrifico per cerare di tenere corta la squadra evitando vuoti in mezzo al campo – talvolta verificatisi – pericolosi per favorire la rapida manovra in verticale dei locali. Dalla quale non a caso è nato il primo vantaggio, proprio nell’ultima azione di un primo tempo nel quale il Pontedera, pur inferiore nel possesso palla, si era distratto, rischiando davvero, solo in una circostanza dopo pochi minuti (la traversa invece è arrivata su un tiro da lontano). Meglio gli equilibri sono andati nella seconda parte di derby, con la squadra di Maraia che è riuscita a sollevare la testa, quindi a organizzare il proprio gioco tanto da arrivare a strappare il pareggio col rigore di Caponi.

Sarebbe stato un punto d’oro nell’economia dell’incontro, ma il sogno di restare imbattuti in campionato è durato appena dieci minuti. Tanti infatti ne sono trascorsi dal nuovo vantaggio della Carrarese nato da calcio d’angolo e arrivato forse nel momento in cui il forcing dei padroni di casa era in fase di rallentamento. Almeno secondo quella che è stata l’impressione del tecnico Iva Maraia, che a fine gara non ha nascosto il suo disappunto: "Una palla inattiva era l’unico modo che avevano i nostri avversari per farci gol. Purtroppo ci sono riusciti e quindi perdere così dispiace". Domenica col Renate (si gioca a Chiavari) c’è già voglia di riscatto.

Stefano Lemmi