Favoriti e outsider (come sempre) ieri a San Rossore, con un non previsto fuori programma: la presenza dell’allenatore nerazzurro Pippo Inzaghi, con moglie e figli, che ha catalizzato l’attenzione del pubblico. Autografi e foto a go go per la grande disponibilità dimostrata dal tecnico. Inzaghi ha anche fatto un’incursione al tondino d’insellaggio attorno al quale la folla si è subito triplicata (nella foto accanto). L’ultima volta che un allenatore del Pisa si recò all’ippodromo destando il giusto clamore fu Luis Vinicio nel 1984.
E veniamo alle corse. Ci si attendevano ulteriori indicazioni dal premio Unione Industriale Pisana, per cavalli di 3 anni sulla distanza del doppio chilometro. In questa corsa si confrontavano infatti puledri dotati di stamina e un successo a questo punto della stagione può sempre autorizzare a credere anche l’impossibile. Ecco perché il successo del favorito Brillantissime (nella prima foto), netto pur dopo corsa dispendiosa, è stato accolto con particolare soddisfazione nel suo team. Andrea Madonna, presidente dell’Unione, ha proceduto alla premiazione. L’altra prova sui 2000 metri, ma riservata ai cavalli di 4 anni e oltre, era il premio Banca Popolare di Lajatico. C’erano ottimi e collaudati soggetti a confronto anche se il favorito ha finito per essere il collaudato Cime Tempestose. Ma non era la sua giornata. Ha vinto Il Grande Black (S. Sulas) precedendo Fly By Fly. A premiare, Antonio Centi e Marco Dini. Un ricco Handicap sulla distanza dei 1200 metri era il premio HTS Verde Sportivo che celebra l’attività di un’azienda molto vitale sul territorio pisano e nazionale. Mucias Gracias, che era il netto favorito, è scomparso finendo addirittura all’ultimo posto. Imparabile l’allungo di del romano Entrapped (S. Sulas), al suo terzo successo a seguire.
L’ippodromo ha ricordato anche, con una maiden sui 2000 metri, Pier Giorgio Terranova, un appassionato scomparso in giovane età. Dieci i cavalli di 3 anni al via e successo dell’outsider Crigae (D. Di Tocco). “I ragazzi del Pulmino” hanno consegnato la coppia che avevano messo in palio. Il convegno festivo si era aperto con la corsa riservata ai gentlemen rider e alle amazzoni, premio Carlo Carlini, che fu proprietario, allenatore, cavaliere di grandi doti (vinse nella sua lunga carriera 525 corse) ebbe anche un ruolo importante come consigliere nella nuova Alfea che si stava ricostruendo negli anni Sessanta attorno alla presidenza di Harry Bracci Torsi. Era il 1965 e il monzese Carlini riuscì a convincere l’industriale e amico Celeste Citterio a costruire a Pisa, lungo il viale Cascine, il nuovo impianto della scuderia “Aurora”.
Renzo Castelli
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