{{IMG_SX}}Prato, 20 giugno 2009 - "Una scelta sofferta, davvero, perché sono un uomo di sinistra e continuerò a votare Pd. Ma stavolta no. Voterò Cenni, perché mi ha convinto più di Carlesi, perché amo Prato e penso che serva un cambiamento. L’alternanza farebbe bene anche al mio partito".
Jury Chechi, il campione olimpico, l’ex consigliere comunale dei Ds, soppesa le parole. E aggiunge: "Sarebbe stato più facile continuare a votare come ho sempre fatto. Ho preso questa decisione a malincuore ed è difficile per me anche renderla pubblica, ma ho sempre avuto il coraggio delle mie idee, anche lo scorso novembre, quando denunciai la situazione di degrado e di illegalità della zona di via Magnolfi, e chiesi al Comune di intervenire con più determinazione".
Il campione olimpico non si ferma qui. "I problemi non sono di destra o di sinistra - dice - e a Prato ce ne sono tanti. Quando parlai della situazione del centro, lo scorso autunno, mi aspettavo che qualcosa venisse fatto o che qualcuno mi chiamasse. Invece niente. Eppoi mi ha colpito molto una dichiarazione di Massimo Carlesi, quando ha detto di non aver vinto al primo turno le elezioni perché i cittadini dei quartieri Est e Centro non lo hanno votato, perché stanno ‘bene’ e non si preoccupano di chi resta indietro. E’ un’affermazione sbagliata e non rispettosa: non si può liquidare così le libere scelte dei cittadini. Saper fare autocritica è importante, così come saper ascoltare le critiche".
Infine, sulla scelta di appoggiare Cenni, Chechi aggiunge: "Mi sento più vicino alle sue idee che a quelle di Carlesi. E’ un uomo concreto, che sa ascoltare, che non ha pregiudizi ideologici. Ho visto in lui un grande attaccamento alla città, lo stesso per cui ho deciso per la prima volta in vita mia di non votare a sinistra. Prato ha bisogno di un cambiamento".
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