MAURIZIO COSTANZO
Cosa Fare

Prato, concerto dei ragazzi del centro per disabili New Naif

Il 17 luglio alla biblioteca Lazzerini a ingresso libero fino ad esaurimento posti

I ragazzi del centro per disabili New Naif

I ragazzi del centro per disabili New Naif

Prato, 11 luglio 2024 – È un concerto speciale quello che per Prato Estate il 17 luglio alle 21,30 andrà in scena alla biblioteca Lazzerini, nella Corte delle sculture, a ingresso libero fino ad esaurimento posti. La Cooperativa sociale New Naif può vantare un'orchestra consolidata, all'interno della quale ciascun componente veste un ruolo fondamentale e offre al pubblico uno spettacolo in continua evoluzione. Il concerto dell’orchestra speciale feat New Naif è frutto di un laboratorio condotto dal musicista jazz Stefano Tamborrino con la collaborazione di Alessandro Cianferoni. “La Cooperativa New Naif – spiega il presidente Mirko Guasti - nasce nel 1986 a Prato e gestisce in città un centro diurno sociosanitario per disabili. Dal 2021 stiamo portando avanti un progetto condotto dal musicista jazz Stefano Tamborrino, che ha creato dei laboratori coi nostri ragazzi – ora contiamo 18 ospiti con disabilità medio-grave – attraverso i quali ha insegnato loro le regole per stare all’interno di un’orchestra. I ragazzi suonano sia strumenti tradizionali che strumenti creati da loro stessi con materiali di recupero. Tamborrino ha creato un’orchestra ed è il terzo anno che si esibisce d’estate, l’anno scorso ad esempio si è esibita anche in Campania”.

Stefano Tamborrino, come nasce questo progetto?

“Partecipai ad un progetto simile come collaboratore esterno, ovvero come musicista, in un festival di Foligno di nome Young Jazz. Questa cosa risale a una decina di anni fa circa. Il progetto era guidato dal musicista umbro Giovanni Guidi, l’anno successivo fui chiamato io a dirigerlo. In quell’occasione stilai un canovaccio con un metodo personale che ho avuto modo poi di applicare in altre collaborazioni. Da circa tre anni questa cosa è approdata alla Cooperativa New Naif, dove si è avviata una collaborazione proficua e soddisfacente che ci ha portato a rinnovare il progetto annualmente”.

Che tipo di lavoro fanno questi ragazzi?

“Inizialmente abbiamo fatto un lavoro di costruzione di strumenti musicali con materiali di riciclo, un lavoro che comportava un approccio manuale che poi confluiva nella realizzazione di qualcosa che aveva un uso musicale. Il lavoro generale si basa su qualcosa che va in parallelo alla musica: non ci sono musicisti all’interno di questa orchestra di ragazzi, quindi si lavora soprattutto sul rispetto degli spazi, del silenzio, del suono, comprendendo ad esempio quando si deve prendere la ’parola’ in termini musicali. Ci sono tanti lavori ‘fisici’, perché tante cose che noi diamo per scontato, in certi ambienti non lo sono per niente. Faccio un esempio: distinguere tra soffiare o ispirare l’aria è già qualcosa che può essere difficile per qualche ragazzo. Quindi se io metto un fischietto davanti alla bocca di un ragazzo, non è detto che questo sappia emettere un suono. Dunque tutto il lavoro che si fa sulla musica porta anche a dei risultati di relazione con il proprio corpo, con la gestualità e con il modo in cui si sta insieme agli altri, perché in un’orchestra tutto ha un senso se si rispettano certe regole”.

Che spettacolo sarà?

“Sarà uno spettacolo bellissimo ed emozionante. L’arte ha senso nel momento cui l’artista si apre con onestà al pubblico, e questi ragazzi non hanno nessun tipo di filtro da questo punto di vista. La sincerità rende lo spettacolo molto emozionante. Io ho scritto delle musiche in questi anni in collaborazione coi ragazzi intorno ai musicisti che fanno parte dell’orchestra. Ci sono tutti gli strumenti che farebbero parte di una band convenzionale: chitarra, basso, tastiere, percussioni, batteria, insieme a strumenti di origini africana, altri costruiti dai ragazzi, e oggetti che simulano ambientazioni sonore”.

Quanti sono i ragazzi che compongono l’orchestra?

“Sono 18 e la loro età va dai 20 ai 55 anni”.

Dal punto di vista umano, un lavoro di questo tipo quanto aiuta e fa crescere i ragazzi?

“Vedo nei loro occhi tanta felicità. Sono molto felici di rinnovare quest’esperienza annualmente. Vengono molto responsabilizzati, perché, come dicevo prima, all’interno di un’orchestra ci sono delle regole che devono essere rispettate. E per loro essere responsabilizzati è già una valorizzazione. Percepiscono che quello che gli viene offerta è una responsabilità e ne sono contenti”.