Federico Berti
Cosa Fare

Tempi Moderni: Hendel di scena al Garibaldi. Lo show a San Silvestro con brindisi finale

“Sono molto legato a Prato. La prima visita? Nel ’67 con la mamma per ascoltare Duke Ellington”

Paolo Hendel sarà al Garibaldi il 31 dicembre alle 21.45. Ci sarà anche la musica dal vivo

Paolo Hendel sarà al Garibaldi il 31 dicembre alle 21.45. Ci sarà anche la musica dal vivo

Prato, 24 dicembre 2024 – Sarà a Prato il 31 dicembre, sul palco de Il Garibaldi. Porterà in scena Tempi Moderni, uno spettacolo scritto con Marco Vicari. Paolo Hendel, fiorentino con tanti legami con Prato: il suo show di San Silvestro inizierà alle 21.45 e sarà accompagnato dalla musica dal vivo di Michele Staino al contrabbasso e Renato Cantini alla tromba; a mezzanotte saranno distribuiti bicchieri e spumante e si brinderà al nuovo anno in compagnia del cast. Ci sono ancora biglietti disponibili, da acquistare sul sito del Garibaldi e su Ticketone.

Lei ha sempre avuto un rapporto molto stretto con la nostra città. C’è qualcosa che apprezza in particolare di Prato e dei pratesi?

“La prima volta che sono stato a Prato era il 1967. Mi ci portò la mia mamma per andare al Metastasio al concerto di Duke Ellington, nientemeno! E’ stata per me una serata indimenticabile. Molti anni più tardi a Prato ha aperto il bellissimo Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. Fin da giovane ho vissuto Prato come un luogo di cose belle, di arte, di musica e cultura, proiettate nel futuro”.

Il suo primo film è stato “Ad ovest di Paperino”. Lei sapeva cosa e dove fosse Paperino?

“Certo che no. Con Paperino pensavo a Donald Duck. E mi piacque quella che credevo fosse stata l’idea del regista Alessandro Benvenuti di creare una relazione tra la storia dei Giancattivi e Walt Disney. Va’ a sapere te che Paperino in realtà era una frazione di Prato! Geniale!”.

Su quel set incontrò Francesco Nuti. Che ricordo ha ?

“Fu molto bello essere lì accanto ad Athina, Francesco e Alessandro e poter scherzare con loro. Durante la scena in cui mi spaccavo un cocomero in testa, ovviamente ci scappava da ridere. Ricordo che Francesco in particolare faceva fatica a trattenersi. E io con lui.”

Ha poi interpretato “Speriamo che sia femmina” e “I picari”, scritti dal grande sceneggiatore pratese Piero De Bernardi con cui ha condiviso un lungo rapporto d’amicizia, anche con la figlia Isabella.

“Negli anni in cui ho vissuto a Roma era sempre un bel momento irrinunciabile, vedersi a cena con Piero e Isabella, insieme a Mario Monicelli, la sua compagna Chiara e Leo Benvenuti. Erano serate dedicate al cazzeggio. E tutti loro erano in questo campo e non solo, maestri assoluti”.

Doveroso ricordare che il suo maggior successo, “Il ciclone” portava la firma di un pratese; Giovanni Veronesi. Che rapporti ha avuto con lui ?

“Veronesi, con Pieraccioni in prima linea, ha vegliato su tutti noi durante le riprese del film. Anche quello è stato un bel gioco collettivo”.

E poi c’è stata la recente esperienza con Matteo Querci e il suo “Non aprite quella bara”…

"Il film di Matteo Querci è nato nella bella fucina di giovani artisti delle Manifatture Digitali che è un’altra realtà importante della città di Prato. Querci si è prodotto il film da solo con un impegno veramente eroico. Sul set ho avuto il piacere e la fortuna di conoscere bravi attori e attrici pratesi e non”.

Quali sono i personaggi a cui è più legato?

“Devo molto a quel fetentone di Carcarlo Pravettoni, l’industriale cinico e baro nato a Mai dire goal grazie alla Gialappa’s Band. Ad essere sincero con i tempi che corrono mi aspettavo che Pravettoni lo facessero ministro”.

Veniamo al suo spettacolo, “Tempi moderni”. Gioie e dolori dei nostri tempi ?

“L’ho scritto con Marco Vicari. Non vedo l’ora di essere al Garibaldi il 31 dicembre. Parleremo di internet, di bufale, di inclusione digitale che non ha niente a che vedere con la visita dall’urologo, di telefonini, di cellulari, lavatrici intelligenti, cesso regolati dall’intelligenza artificiale e altre meraviglie. Mi sto preparando anche a ballare e a cantare, per brindare poi tutti insieme a mezzanotte precisa”.

Può fare un augurio per il 2025 ai nostri lettori pratesi ?

“Auguri alle lettrici e ai lettori pratesi de La nazione, un 2025 pieno di tante belle cose. E visto che da anni sostengo le iniziative dell’associazione che ha creato il progetto NONFARE LA TESTADIALKOL colgo l’occasione per pregare tutti di bere sempre “con la testa”. Se per l’ultimo dell’anno come succede, bevete un bicchiere di troppo, non mettetevi alla guida, neanche se si tratta di un triciclo!".