MAURIZIO COSTANZO
Cosa Fare

Prato, in mostra ‘L’Abito del sogno infranto’ contro la violenza sulle donne

Fino al 30 novembre sarà esposto nella sede centrale della Pubblica Assistenza ‘L’Avvenire’, il 23 novembre si tiene la ‘Camminata in Rosso’

‘L’Abito del sogno infranto’

‘L’Abito del sogno infranto’

Prato, 22 novembre 2024 – Un vestito da sposa macchiato del colore del sangue, una storia d’amore che sfocia però in violenza. In concomitanza con la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, si tiene a Prato un’esposizione esclusiva dell'Associazione Nazionale Antiviolenza "Senza Veli Sulla Lingua" in collaborazione con "Freedom Power Impresa Sociale", in collaborazione con Pubblica Assistenza “L’Avvenire” Prato, col Patrocinio di Comune e Provincia di Prato. Questo il titolo dell’esposizione: “L’Abito del sogno infranto". Quando un’idea diventa un simbolo”, tenuta nella sede centrale della Pubblica Assistenza “L’Avvenire” Prato, in via San Jacopo 34. L’esposizione dell’Abito si protrarrà fino al 30 novembre prossimo e sarà presente in varie città italiane. Inoltre, è fissata per sabato 23 novembre la “Camminata in Rosso - seconda edizione”, con partenza alle ore 10,30 davanti alla Questura di Prato, in via Migliore di Cino 11. Un appuntamento aperto a tutti: donne, uomini e bambini, con la richiesta di indossare qualcosa di rosso. La camminata è in simultanea con altre camminate in rosso in Italia di Senza Veli Sulla Lingua. Sempre nella giornata di Sabato 23 novembre, alle ore 17,30, nella Sala del Gonfalone della Provincia di Prato, in via Ricasoli, si terrà il convegno “Da Istituzione a Istituzione”, Gli Aiuti Operativi, Medici e Associazionistici alle donne in stato di fragilità. Un appuntamento introdotto dai saluti istituzionali del Presidente della Provincia di Prato, Simone Calamai, del Presidente della Pubblica Assistenza “L’Avvenire” Prato, Piero Benedetti e Anna Rita Santoro, Presidente III Circoscrizione Lions International. A moderare sarà Patrizia Scotto di Santolo, Vicepresidente Associazione Senza Veli sulla Lingua. Tre i momenti di approfondimento previsti. Aprirà Andrea Belelli, Vice Questore aggiunto e dirigente della Squadra Mobile della Questura di Prato sul tema “Gli interventi a tutela delle fasce deboli, azioni di contrasto alla violenza di genere”. Seguirà Monica Pieraccioli, Dirigente Medico presso il DEA dell’Ospedale di Prato, Coordinatrice Medici PS Azienda USL Toscana Centro Gruppo Regionale Codice Rosa sul tema: “Accoglienza del codice rosa in P.S.: le vie di accesso, le modalità, l’assistenza”. Concluderà Elisabetta Cioni, Officer distrettuale Lions e Vicepresidente Vicaria Pubblica Assistenza “L’Avvenire” Prato sul tema: “L’esperienza della partecipazione femminile all’interno degli enti e delle realtà associazionistiche cittadine. Tornando al tema dell’esposizione, “L’abito bianco - afferma Patrizia Scotto di Santolo, Vicepresidente Senza Veli Sulla Lingua - rappresenta una donna, una sposa con la sua storia d’amore che sfocia però in violenza. Un percorso di salvezza concettualmente rappresentato dall’Abito con le macchie di colore rosso sangue, simboli di dolore e al contempo rinascita. L’Abito quale protagonista assoluto si impone a chi lo osserva per i sentimenti contrastanti che esso suscita: amore, vergogna, inadeguatezza, terrore, paura, impotenza, ma anche consapevolezza e liberazione”. Da parte sua, Piero Benedetti, Presidente della Pubblica Assistenza “L’Avvenire” Prato, sottolinea: “Il filo conduttore è il colore bianco che, all’occhio attento dell’ osservatore all’improvviso, inizia a macchiarsi intaccando la purezza dell’amore fino a divenire rosso, culmine della sofferenza. Il giorno contro la violenza sulle donne è tutti i giorni e l’abuso contro di esse un crimine che va punito perché le priva del diritto all’uguaglianza, sminuisce la loro dignità umana e limita le opportunità per le libertà fondamentali. L’ Abito è dedicato alle vittime di femminicidio, e monito affinché l'opinione pubblica su tale drammatico fenomeno che nel nostro paese registra dati ancora allarmanti, non abbassi più lo sguardo”.   Elisabetta Cioni, vicepresidente della Pubblica Assistenza “L’Avvenire” Prato, aggiunge: “La violenza contro le donne è un fenomeno complesso che va affrontato non più solo come un'emergenza, ma con interventi globali e strutturali di lunga durata e di più ampio respiro, che vedano un necessario coordinamento tra le varie politiche per dare risposte efficaci e per mettere al centro i diritti umani delle vittime. Occorre un salto di qualità che porti a una condivisione tra i vari attori coinvolti al fine di creare un a cultura comune nella lotta contro la violenza sulle donne. È necessario far perdere alle misure contro la violenza il carattere di straordinarietà e frammentarietà e arrivare ad una governance precisa che dica chi deve fare cosa e in che tempi, attuando poi un monitoraggio permanente con indicatori chiari”. Da non sottovalutare è l'aspetto economico. “La violenza contro le donne - conclude Patrizia Scotto di Santolo - non è solo un fenomeno sociale ma anche economico: la violenza genera costi economici non solo nel caso estremo di femminicidio, ma anche nei casi di violenza perpetrata e reiterata nel lungo periodo. Pertanto l’uscita dalla violenza passa anche attraverso l'indipendenza economica delle donne e il recupero della loro autonomia sotto il profilo occupazionale, economico e sociale. È quindi necessario promuovere l'autonomia lavorativa delle stesse, al fine di ridurne la vulnerabilità ed esposizione alla violenza. Bisogna passare da una visione esclusivamente assistenziale delle vittime, a un percorso di sostegno e orientamento delle loro capacità e potenzialità, nella prospettiva di restituire loro piena dignità ed autonomia sotto ogni profilo. A questo proposito l’associazione nazionale Senza Veli sulla Lingua ha creduto nello strumento dell’impresa sociale che permette l’inserimento di donne in stato di fragilità e svantaggiate nel mondo del lavoro”. Maurizio Costanzo