A Figline sale la paura : "Rami e detriti nel fosso"

I residenti della zona flagellata dall’alluvione del 2023 segnalano la condizione in cui si trovano il canale e la vasca di compensazione delle acque piovane .

A Figline sale la paura : "Rami e detriti nel fosso"

Le immagini scattate a Figline del rio e dei canali di scolo ostruiti da detriti e rami

Più passano i giorni e più aumenta la paura nei cittadini. Lo spettro del maltempo invernale, le immagini che rimbalzano dall’Emilia Romagna ferita per la seconda volta a distanza di un anno dalla prima alluvione, contribuiscono ad aumentare il livello di preoccupazione nei cittadini. Dopo il comitato di Galceti sulle barricate per i mancati lavori di ripristino dell’argine del Bardena crollato con la piena del 2 novembre, ai quali si aggiungono i residenti di Iolo ancora in attesa della messa in sicurezza di via Argine del Fosso, ecco che altri cittadini segnalano le condizioni del fosso che attraversa Figline, una tra le zone maggiormente flagellate dall’alluvione del 2023.

Le immagini scattate restituiscono una fotografia che, a dieci mesi di distanza, i pratesi faticano a giustificare: rami secchi, tronchi di albero, detriti accatastati nel letto del rio, che alla prima pioggia più abbondante rischia di creare ancora problemi alle abitazioni circostanti.

"La vasca di compensazione è completamente invasa da detriti, i canali di scolo sono ostruiti, vogliamo che la disgrazia si ripeta? Cosa ha fatto in questi 10 mesi il Consorzio di Bonifica così sollecito ogni anno a chiedere il contributo?", si chiede Giovanni Cianti.

C’è un problema di competenze, è stato anche vicesindaco Simone Faggi, giovedì in consiglio comunale ad ammettere che "sugli interventi di ripristino la gestione delle diverse competenze crea delle difficoltà oggettive". I lavori in somma urgenza aperti dal Genio civile attraverso il Consorzio sono circa un centinaio, il Comune ha investito 8 milioni di euro per le opere di propria competenza, tra i quali la ricostruzione del ponte sul Bardena arrivata già a buon punto. La stessa amministrazione ha chiesto che siano portate avanti le opere di mitigazione a monte.

Silvia Bini