A teatro per non dimenticare. Nuovo spettacolo a La Baracca di Casale: sabato 18 gennaio alle 21.15 debutterà Lettere di tedeschi, ovvero il gelataio di Amburgo e altre grigie storie. Lo spettacolo di Maila Ermini con Gianfelice D’Accolti è ispirato a I Sommersi e I Salvati, ultimo libro scritto da Primo Levi (foto), nel quale lo scrittore torinese deportato nel campo di concentramento di Auschwitz in quanto ebreo e sopravvissuto all’Olocausto analizza la vita nei lager, in particolare il rapporto fra le vittime e i carnefici, tentando di uscire anche da una ormai per lui irritante interpretazione della tragedia dei campi di concentramento in chiave di "banalità del bene".
Nell’ultimo capitolo del libro Levi pubblica le lettere ricevute dai tedeschi dopo la pubblicazione della traduzione in tedesco della sua opera più famosa Se questo è un uomo (Ist das ein Mensch?), e le commenta e discute con la sua caratteristica lucidità di analisi antropologica e morale, focalizzandosi sulla cosiddetta "zona grigia" nei campi di concentramento e, anche, non meno importante, sul suo rapporto col traduttore in Germania, che tra l’altro era stato un partigiano in Italia, oppositore di Hitler.
Ma nella pièce c’è anche altro, che appartiene ai ricordi personali dell’attrice e drammaturga. "Nello spettacolo – spiega Maila Ermini – inserisco anche alcune note relative ad alcune vicende drammatiche della mia famiglia, che e all’epoca viveva vicino alla Linea Gotica. Un nonno riuscì a scappare proprio dalla sua destinazione ormai certa verso il campo di concentramento di Mauthausen; e mio padre, con i genitori e i fratelli, visse insieme ai tedeschi in ritirata per quindici lunghissimi giorni. Vivendo di fatto in uno stato di concentramento, anche se mai nominato tale. Ma fu così, come racconterò - e in questo c’è un parallelo forte con le riflessioni di Levi - che loro non furono “sommersi”, ma “salvati”..."
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