
A passo di tango. Coppie da tutta Italia si sfidano a Tobbiana. Sognando i Mondiali
Il tango è un pensiero triste che si balla? Di certo, in due è meno triste. Perché è l’abbraccio a rendere il tango, più che un pensiero, un dialogo, magari anche con se stessi. Di certo è un ballo che continua a incantare chi lo pratica e chi lo guarda. Sarà per quell’alfabeto un po’ magico disegnato in punta di piedi sul pavimento delle milonghe – così si chiamano i locali dove si balla – con l’ocho (l’otto, il passo base) a ricamare il simbolo dell’infinito, ancora e ancora. E allora questa danza si riscopre anche poesia. O Poema, per citare la più famosa musica attribuita a Francisco Canaro. Poema popolare, perché le radici hanno bevuto la polvere del barrio sur Buenos Aires dove questo ballo è nato negli anni Ottanta dell’Ottocento, in un volteggiare di fumo, fango, ma anche di sorrisi e profumi audaci. E’ questo il tango che ci racconta Borges, quello delle origini. Poi il Vecchio Continente se ne innamorò, e la ruvidezza si addolcì, via via, nel tango che conosciamo.
Oggi gli appassionati sono moltissimi. E Prato, per un giorno, potrà vederne alla prova diversi: domani arriva in città l’unica tappa regionale di ’Metropolitano Tango Italia’, il circuito di competizioni organizzato da Metrotango, creatura nata dall’esperienza organizzativa pluriennale di Barbara Cicero, grazie al suo incarico personale ed esclusivo con il Ministero di Cultura del Governo di Buenos Aires. L’appuntamento, dicevamo, è per domani dalle 12 alle 19,30 al circolo Bini di Tobbiana, con coppie di ballerini provenienti da tutta Italia. Ci saranno almeno 8 coppie toscane (tra queste almeno una coppia pratese). La tappa di sabato vive della collaborazione della scuola cittadina TocaTango, dei maestri Luca Vairo e Lisa Settimelli, che puntualmente fanno ballare Prato (e non solo) in due milonghe: al circolo di Tobbiana, appunto, e al CrossOver. E’ un appuntamento importante. "A Buenos Aires ogni anno si tengono i campionati del mondo. Nel tempo gli organizzatori hanno concesso a poche realtà di tango di tutto il mondo di organizzare dei ’preliminari’. Ecco, questi di Metrotango lo sono a tutti gli effetti", spiega Vairo. Dalle gare di domani, a Tobbiana, usciranno due ’titoli’: ci sarà la coppia campione di tappa (possono partecipare sia gli amatori che i professionisti), che poi rientrerà nella graduatoria finale di 22 coppie con la tappa conclusiva che sarà a Genova, quest’anno. Ma ci sarà anche la coppia campione regionale (solo amatori). E attenzione, dopo la maratona di gare (l’ingresso al pubblico è libero), via alla serata di ballo.
Ma come sta il tango in Toscana? "Beh, c’è stato per ovvi motivi un rallentamento fortissimo durante il covid – spiega Vairo – e c’è voluto un po’ di tempo per ripartire. Ora c’è tanta voglia di ballare, ma c’è un altro grosso problema: i soldi in tasca alle famiglie sono meno. E se entrare in milonga prima costava magari 8 euro, ora costa 12 o 13 euro. E così i ballerini scelgono magari una serata, anziché tre. Io ho un altro lavoro e per me il tango è di fatto un grande amore a cui dedico tempo e passione. Ma vivere di solo tango... Ecco, oggi è più difficile". Avvicinare i giovani è la sfida a cui le scuole stanno lavorando. "Sì, la vedo un po’ come una nostra missione. Parlare di tango oggi significa anche affrontare un tema importante: il relazionarsi correttamente con un’altra persona. Il tango insegna educazione. E un enorme rispetto per la donna. E’ nel codice stesso di questo ballo. Un ballo che ha delle regole precise". La richiesta non è mai una pretesa, ma un invito. Un codice non scritto: la mirada, lo sguardo, è il mezzo discreto per stabilire un contatto senza dover attraversare la sala. Se lo sguardo è ricambiato, segue il cabeceo, un leggero cenno con la testa che conferma l’invito. Ti va di ballare?
Maristella Carbonin