Siamo un gruppo di genitori che sono rimasti molto turbati dalla notizia degli abusi su due ragazze da parte di un autista volontario che le portava a scuola e al diurno, tramite il trasporto sociosanitario di un’associazione convenzionata con la Società della Salute. Comincia così la lettera aperta che i genitori di alcuni ragazzi disabili (che fanno parte delle associazioni Progetto Futuro, Orizzonte Autismo, associazione italiana persone Down, L’Occasione e i genitori del gruppo informale del Giovannini) hanno voluto scrivere dopo l’arresto di un volontario dell’Auser accusato di violenza sessuale su due disabili, una minorenne di 16 anni e una di 30 anni. Uno sfogo da cui traspare tutta l’amarezza delle famiglie che sono venute a conoscenza della vicenda solo "per caso", ovvero grazie alla presenza di una telecamera piazzata sotto un cavalcavia per contrastare l’abbandono dei rifiuti.
"Nessuno in tanti giorni si è speso in una parola di solidarietà – scrivono i genitori – e soprattutto di rassicurazione nei confronti delle famiglie, senza considerare che molti di noi ancora non sanno se il volontario arrestato abbia trasportato anche il proprio figlio, visti i tanti servizi che fa l’associazione in questione e visto che i nostri ragazzi non sarebbero in grado di raccontarci di eventuali violenze".
"Abbiamo aspettato diversi giorni prima di scrivere questa lettera – attaccano ancora –, in attesa che le istituzioni si esprimessero sulla questione e che il tema diventasse di pubblico sgomento, come è sempre avvenuto per altri casi di cronaca. Ma non è successo, come se i corpi delle nostre figlie e figli avessero meno importanza di quelli di chi non ha disabilità".
"Fiduciosi che il silenzio assordante di chi offre il servizio - che, ricordiamo, è pubblico – sia servito solo per prendere tempo alla ricerca di soluzioni da mettere in campo, chiediamo che arrivino presto le rassicurazioni per le famiglie, che lasciano il proprio caro in custodia a persone che non conoscono, sia per i trasporti che nelle varie strutture: vero è che per la maggior parte dei casi si tratta di personale assolutamente degno di fiducia, ma è anche vero che maltrattamenti e violenze sui disabili, sui malati e sugli anziani già avvenuti creano dei precedenti che non possiamo dimenticare". In attesa di rassicurazioni, le famiglie chiedono telecamere di sorveglianza, dispositivi gps, la presenza di almeno due volontari sul mezzo.
"Siamo consapevoli delle difficoltà economiche e gestionali in cui versano i servizi sociosanitari e della crisi in cui versa il mondo del volontariato ma chiediamo con forza che vengano trovate delle soluzioni".