Francesco Bocchini
Cronaca

Ac Prato, quale futuro. Commini: ‘È in vendita, ma non c’è nessuna offerta’

Il presidente della società laniera delinea gli scenari attuali e futuri. “Non vendo a zero, ho investito tanti soldi per il vivaio e le infrastrutture”. Il nodo dello stadio: “Ho sperato fosse inserito nei progetti del Pnrr...”

Stefano Commini

Stefano Commini

Prato, 9 marzo 2025 – “Il Prato è in vendita. Voglio lanciare questa provocazione, per vedere se qualcuno si fa davvero avanti. Già nei mesi scorsi avevo detto che, ci fosse stato qualche soggetto interessato, avrei ascoltato la sua proposta. Ma da quel momento non mi è arrivata neppure una telefonata”. Parola di Stefano Commini, intervenuto ai microfoni del podcast “Pancia a Terra” per parlare a 360 gradi della situazione dell’Ac Prato. L’argomento principale della chiacchierata? La possibilità che effettivamente il numero uno biancazzurro decida di cedere la proprietà del club. Un’ipotesi che, per stessa ammissione dell’imprenditore romano, è lontana oggi dal concretizzarsi. Il motivo è presto detto: la mancanza di offerte sul tavolo.

“Qualcuno ha affermato che avrei rifiutato delle proposte, ma non mi sono mai state presentate. Il prezzo di vendita? Non posso dire una cifra esatta, ma non andrò mai a chiedere una somma esagerata, come due milioni di euro. Nessuno può pensare però che ceda la società a zero. D’altronde, in questi quattro anni ho investito tanti soldi per la squadra, le infrastrutture, le giovanili e la scuola calcio. Quando ho rilevato la proprietà invece non c’era nulla, se non il titolo sportivo. Per il resto, il deserto”.

Un senso di desolazione che emerge anche quando Commini parla del sostegno dell’imprenditoria locale nei suoi confronti. “Solo Lo Conte, che è il nostro main sponsor, ci ha dato una mano. Certo che mi sono sentito abbandonato”. Anche dalle istituzioni? “Con l’amministrazione attuale il rapporto è buono, se non ottimo. Abbiamo alcuni discorsi in ballo”. Come ad esempio lo stadio. “Avremmo dovuto presentare un progetto fra febbraio e marzo, ma questo processo nell’ultimo mese ha subito uno stop. Il nostro principale partner, con il quale saremmo dovuti andare in Comune per esporre le nostre idee e per avere un confronto, ha appena cambiato il proprio amministratore delegato, quindi servirà altro tempo”. Il tema infrastrutture è particolarmente delicato.

“Avrei sperato che una parte dei fondi Pnrr fosse riservata allo stadio Lungobisenzio. Peraltro, la posizione strategica dell’impianto di gioco in città è stata fra i motivi che mi ha spinto ad acquistare la società”. Ma per sognare una crescita serve davvero l’arrivo di capitali stranieri? “Questo è l’augurio che dovrebbero farsi i tifosi, ma basterebbe a mio avviso che tutte le competenti remassero dalla solita parte, senza gelosie o campanilismi. Altrimenti – continua Commini – i progetti restano nei cassetti. A fine stagione, sarei pronto a studiare con altri soggetti un piano a medio-lungo termine, così da riuscire a portare il Prato finalmente in Serie C. Questo risultato sportivo sarebbe un traino importantissimo”.

Nel frattempo, il numero uno dei biancazzurri sottolinea di aver già avviato i colloqui con il tecnico Marco Mariotti e il direttore sportivo Francesco Virdis per una conferma di entrambi nella prossima annata. “Abbiamo fatto un primo step, a breve ne faremo un altro. Il mister sta svolgendo un ottimo lavoro e mi sembra la persona giusta per avviare un progetto, ma deve migliorare dal punto di vista della comunicazione: dopo la sconfitta con la Pistoiese, ha detto che abbiamo perso perché loro spendono di più e hanno giocatori migliori. A gennaio abbiamo investito e non ho mai detto di “no” a nessun calciatore che mi è stato proposto da Virdis, neanche di fronte a richieste di stipendio considerevoli. Questo perché non volevamo costruire una rosa per salvarci, ma creare un’ossatura per la stagione che verrà. Con i giocatori che ci interessano, stiamo già parlando per allungare il contratto”.